Articoli correlati
Svincolo Val d'Agrò: addio tassa di scopo
di Andrea Rifatto | 04/12/2013 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/12/2013 | ATTUALITÀ
3581 Lettori unici | Commenti 4
Ministero e Regione diranno se gli elaborati sono validi
Che il costo di realizzazione per lo svincolo S. Teresa-Val d’Agrò dell’autostrada Messina-Catania fosse interamente a carico del Comune di S. Teresa di Riva lo sapevamo già. Ma sin dalla presentazione dell’idea progettuale, lo scorso 5 agosto, l’interrogativo maggiore era uno: da dove arriveranno le risorse economiche per un’opera che costerebbe intorno ai 10 milioni di euro? I sindaci dei comuni della Val d’Agrò (S. Alessio, Forza d'Agrò, Casalvecchio, Roccafiorita, Limina, Antillo e Savoca) che trarrebbero benefici dalla nuova uscita autostradale, invitati dal sindaco di S. Teresa, Cateno De Luca, alla conferenza stampa di presentazione, apparivano inizialmente dubbiosi e preoccupati di dover mettere mano nelle proprie casse comunali. Ma quando capirono che l’ente santateresino avrebbe consegnato loro uno svincolo autostradale chiavi in mano e che la loro unica preoccupazione sarebbe stata tirare a lucido le fasce tricolori per il taglio del nastro e il saluto di benvenuto alle prime auto raggianti che avrebbero imboccato la nuova uscita, i loro visi apparvero subito rilassati, sollevati da un peso che temevano già li avrebbe accompagnati a lungo. “E come riusciremo (o meglio riuscirete) – chiedevano innocentemente i primi cittadini presenti - a trovare i fondi per un’opera così imponente? Sono anni che ne parliamo ma è stato fatto poco o nulla”. E qui arrivò la sorpresa del sindaco di S. Teresa: imposta di scopo. Una tassa che ricalca totalmente l’imposizione sugli immobili, una sorta di IMU bis, che i santateresini dovrebbero pagare per 10 anni al fine di finanziare i lavori per l’agognato (?) svincolo. Strano? “No - spiegava De Luca –: il valore degli immobili dei santateresini aumenterà di almeno tre volte”. Ma i contribuenti non hanno mandato giù questo boccone amaro, visto che il prelievo fiscale operato dallo Stato fino ad arrivare ai Comuni è già una mazzata per famiglie ed imprese. Il sindaco De Luca da mesi rassicura che si stanno vagliando tutte le ipotesi, non ultima quella di riuscire ad ottenere fondi regionali o statali, per evitare il balzello comunale pro-svincolo. La strada è ancora lunga. Tassa di scopo in soffitta
La novità degli ultimi giorni è che l’Amministrazione comunale santateresina ha deciso di destinare alla realizzazione dello svincolo gli introiti derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, che di settimana in settimana aumentano a dismisura: laddove non saranno sufficienti queste somme, si procederà con la contrazione di un mutuo. Dunque tassa di scopo in soffitta. La strada è però ancora lunga. Intanto il Consorzio per le Autostrade Siciliane, dopo aver valutato la proposta avanzata dal comune jonico per realizzare una nuova uscita dell’A18 a S. Teresa, giudicandola funzionale alle esigenze del territorio, ha rilasciato il nulla osta per la redazione dello studio finalizzato a verificare la fattibilità tecnica e socio-economica dell’infrastruttura, inviando la documentazione, con evidenziata la localizzazione prevista dal Comune di S. Teresa, all’assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità, affinché lo stesso possa esprimere la propria condivisione in merito all’opportunità di rilasciare il nulla osta. Un via libera dunque che non deve trarre in inganno: spetterà all’assessorato regionale e al Ministero Infrastrutture e Trasporti verificare se gli elaborati prodotti saranno validi. Al Cas in particolare bisognerà dimostrare che il nuovo casello autostradale incrementerà le entrate nelle casse dell’ente di gestione. Ma i veicoli che sceglierebbero di utilizzare il nuovo svincolo, non sono gli stessi che verrebbero a non utilizzare gli svincoli vicini? Cosa spingerebbe un flusso maggiore di auto a immettersi in autostrada e scegliere l’uscita della Val d’Agrò? La strada è ancora lunga: ad agosto il sindaco Cateno De Luca aveva addirittura mostrato il cronoprogramma: tre mesi per la progettazione definitiva, tre anni per completare i lavori. Ma qualche settimana fa lui stesso ha ricordato che per realizzare lo svincolo è necessaria una variante urbanistica al Piano di fabbricazione tutt’ora in vigore a S. Teresa, e che ci vorranno due anni per ottenerla. Il buon giorno si vede dal mattino, ma la giornata è lunga con probabili annuvolamenti…