Articoli correlati
Svincolo A18 Santa Teresa, passa in Consiglio la variante urbanistica al PdF del 1979
di Andrea Rifatto | 10/11/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/11/2021 | ATTUALITÀ
1224 Lettori unici
La seduta consiliare di lunedì
“Dopo trent’anni di chiacchiere avremo un’opera strategica, utile per lo sviluppo del territorio e per contrastare le carenze della viabilità della riviera jonica in quanto sarà anche un’alternativa alle arterie esistenti”. Con queste parole il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, ha commentato lunedì pomeriggio il via libera arrivato in Consiglio comunale, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione (assente Lucia Sansone), al progetto definitivo da 26,4 milioni di euro per lo svincolo autostradale dell’A18, passaggio necessario per l’adozione della variante allo strumento urbanistico vigente, ossia il Programma di Fabbricazione del 1979. Un’approvazione fondamentale soprattutto per chiudere la conferenza dei servizi in corso al Consorzio per le autostrade siciliane, che si completerà venerdì e dove il Comune deve esprimere il parere di propria competenza per quanto concerne la conformità urbanistica del progetto, visto che attualmente lo svincolo non risulta conforme alle previsioni. L’Ufficio tecnico ha quindi deciso di procedere con l’approvazione in forma semplificata della variante al PdF e il via libera arrivato lunedì equivale alla dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza e dispone il vincolo preordinato all’esproprio sulla aree interessate dai lavori. Adesso la variante esitata dal Consiglio comunale verrà inviata alla Regione, che avrà 90 giorni per manifestare l’eventuale dissenso: qualora ciò non avvenisse, la delibera si intenderà approvata e in una successiva seduta l’Aula ne disporrà l’efficacia. L’iter per l’esproprio di 88 terreni, che si estendono per quasi quasi due ettari all’estremità sud di Santa Teresa, è già partito e i proprietari hanno presentato delle osservazioni che saranno vagliate dall’Ufficio Espropri. “Quando siamo arrivati, nel 2012, non abbiamo trovato nulla, neanche uno studio di fattibilità - ha rimarcato il sindaco - lo svincolo non era stato inserito in nessuna programmazione territoriale e ci siamo occupati della redazione del progetto e del reperimento delle risorse, individuate nel Masterplan della Città metropolitana. Il Comune e i cittadini non pagheranno un solo euro per lo svincolo, che sarà dotato anche di opere complementari per “incastrarlo” nella viabilità esistente”. Dalla minoranza Giuseppe Migliastro ha sottolineato come sia anomalo che nel 2021 si sia ancora costretti ad approvare varianti al Programma di Fabbricazione, nonostante dal 2012 si senta parlare di Piano regolatore generale da parte della compagine al governo del paese, mentre Antonio Scarcella ha ribadito che lo svincolo “non doveva essere fatto per il grande impatto ambientale che avrà per il territorio, non perchè non sia un’opera utile”. Secondo il sindaco non sarà un’infrastruttura impattante perchè si svilupperà su un territorio ampio e i ritardi per il Prg sono legati alle lentezze della Regione e all’incertezza sulle procedure da seguire alla luce anche della nuova legge urbanistica.