Stop alla zip line a Taormina, la società presenta ricorso al Tar: parte la guerra legale
di Andrea Rifatto | 30/09/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/09/2024 | ATTUALITÀ
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Previste tre doppie linee con funi d’acciaio per 3.917 metri
Si apre lo scontro legale sulla costruzione dell’impianto zip line a Taormina, l’attrazione turistica di ultima generazione per sorvolare il territorio appesi ad un cavo d’acciaio sospeso tra due punti con quote differenti, come se si fosse in volo libero. Dopo la decisione dell’Amministrazione comunale di bloccare l’intera l’operazione, che nel 2022 ha incassato il via libera dal Consiglio comunale con l’approvazione del progetto definitivo, l’apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della variante urbanistica, venerdì la società “Adrenaline Flying Taormina Srl” ha presentato un ricorso al Tar di Catania che innesca ufficialmente la contesta giudiziaria con Palazzo dei Giurati. L’operatore economico, “figlio” della “Adrenaline Flying Srls” di Furnari che ha presentato la proposta originaria al Comune, ha depositato un atto molto articolato chiedendo ai giudici l’annullamento (previa sospensione dell’efficacia) della delibera adottata dalla giunta il 14 agosto con la quale è stato dato mandato all’Area Urbanistica e Lavori pubblici-Suap di sospendere ogni ulteriore attività connessa al procedimento, avviare l’iter di annullamento e revoca in autotutela degli atti adottati, mentre al segretario comunale di trasmettere la delibera all’autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza. Inoltre la società messinese chiede che venga ordinato al Comune di Taormina di rilasciare il permesso di costruire per l’intervento, con la conclusione del procedimento avviato a seguito dell’istanza presentata il 2 novembre dello scorso anno e mai chiuso, nonostante le integrazioni chieste a Rfi e il parere favorevole rilasciato a luglio. La “Adrenaline Flying Taormina Srl” ha depositato l’istanza di fissazione dell’udienza e conta di ottenere in tempi rapidi la sospensione in via cautelare dell’ordinanza, basandosi su una corposa documentazione agli atti del ricorso con la quale viene contestato il contenuto del parere stilato dall’avvocato Gaetano Callipo, incaricato dal Comune per esaminare il progetto e l’iter amministrativo, al quale potrebbe far seguito un ricorso per motivi aggiunti. Il professionista ha consegnato le proprie considerazioni in dieci pagine, concludendo che «la procedura evidenzia numerose criticità che hanno significativamente compromesso gli interessi della Pubblica Amministrazione sotto diversi profili, con corrispondente indebito vantaggio per il privato», con un «danno per la Pubblica Amministrazione suscettibile di progressivo ulteriore aggravamento sotto il profilo economico e patrimoniale qualora l’intervento progettato venisse realizzato e posto in servizio. L’eventuale approvazione del progetto esecutivo e il rilascio dei permessi di costruire - ha aggiunto il legale - determinerebbero la definitiva compromissione degli interessi pubblici». L’operatore privato, forte delle autorizzazioni già ottenute dagli enti regionali e nazionali interessati e di un ricorso amministrativo vinto in primo e secondo grado, è intenzionato a tutelare tutti i propri interessi dopo aver già investito circa 800mila euro ed essere pronto a stanziare altri 1,7 milioni, intenzionato a chiedere anche il risarcimento dei danni al Comune qualora l’operazione zip line dovesse fallire.