Giovedì 30 Ottobre 2025
Sit-in di studenti, docenti e lavoratori contro il massacro e per la Global Sumud Flotilla


"Stop alla guerra a Gaza": la piazza di Santa Teresa urla contro il genocidio - FOTO

di Redazione | 22/09/2025 | ATTUALITÀ

1071 Lettori unici

In piazza manifestanti di tutte le età

Che senso ha studiare l’Olocausto sui libri di scuola o impartire agli studenti lezioni di educazione civica e poi non scendere in piazza contro un genocidio che uccide ogni giorno bambini e adulti? È stata una delle domande che questa mattina si sono posti in tanti in piazza Municipio a Santa Teresa di Riva, durante il sit-in di protesta promosso dal Comitato per il sostegno al popolo palestinese in concomitanza con lo sciopero generale nazionale proclamato dai sindacati di base Usb, Adl Cobas, Cub e Sgb, che ha coinvolto trasporti (bus, metro e treni, ma non gli aerei per lo stop della commissione di garanzia), porti, scuola, università, sanità, logistica e vigili del fuoco. Lo slogan nazionale era "Blocchiamo tutto”, sulla scia di quello francese contro Macron, con parole d'ordine nette: rottura delle relazioni con Israele, embargo, stop alla fornitura di armi, con la Flotilla e contro il genocidio. Una distanza rispetto alla linea del governo Meloni, che non ha mai aperto al riconoscimento dello Stato di Palestina e a Bruxelles non sa come votare sulle nuove sanzioni. La manifestazione ha avuto un'ampia partecipazione con  studenti e docenti dei Licei di Santa Teresa di Riva (scarsa la rappresentanza della sede centrale) e Giardini Naxos, dell’Istituto “Pugliatti” di Taormina Furci Siculo, bambini dell’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva con i docenti, partiti, Anpi, associazioni del territorio, lavoratori dipendenti in sciopero, imprenditori e cittadini di tutte le età. Tutti uniti per chiedere la fine del genocidio in Palestina e per sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, in navigazione verso Gaza, e l’imminente partenza della Freedom Flotilla da Sicilia e Puglia. Durante la manifestazione, i partecipanti hanno ribadito con forza la richiesta al Governo Meloni di interrompere qualsiasi complicità (morale, economica, militare) con lo Stato sionista di Israele, il sostegno concreto alla Global Sumud Flotilla e alla Freedom Flotilla, la necessità di ritrovare un’umanità in un mondo che sembra “aver perso la bussola”. Tanti gli interventi, anche della politica con la presenza del sindaco Danilo Lo Giudice e di altri amministratori comunali. 

«Una piazza così non si vedeva da decenni qui da noi - hanno affermato soddisfatti gli organizzatori - la riviera jonica ha fatto sentire la sua voce, soprattutto quella dei giovani studenti: non si sono fermati alla “superficie” del problema, le loro analisi dimostrano una grande consapevolezza che spesso è colpevolmente ignorata dagli “adulti”. Dopo quasi due anni di difficile lavoro per sensibilizzare sulla questione palestinese, il Comitato è soddisfatto della grande partecipazione di oggi. Tuttavia, la manifestazione, in concomitanza con lo sciopero generale, è stata un momento necessario ma non sufficiente. Grande è il senso di impotenza dei cittadini di fronte al genocidio in atto: c’è un senso di urgenza che percorre le coscienze: il genocidio deve finire Ora. Molti ci chiedono cosa possono fare di concreto - prosegue il Comitato - noi cittadini possiamo mettere in pratica piccoli ma importanti comportamenti individuali come smettere di finanziare il genocidio boicottando le aziende segnalate dalla campagna Bds* (Boycott, Divestment and Sanctions), che invita a non acquistare prodotti e servizi di aziende complici delle politiche israeliane contro il popolo palestinese. Ma solo unendoci in un movimento popolare di massa potremo fare pressione sui nostri governi. L’unico strumento per far cessare il genocidio è che i governi cessino di essere complici, interrompendo gli accordi commerciali e militari con Israele. Questo non è un punto di arrivo però, può e deve essere un punto di partenza per creare un movimento che abbia la forza di un’unica voce che alta si levi a gridare: Palestina Libera!” Perché se Gaza muore, muore l’umanità intera».



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