Statale 114, cancellati i fondi per rimuovere la frana di Capo Sant'Alessio
di Andrea Rifatto | 28/09/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/09/2018 | ATTUALITÀ
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La frana al km 37,900 della Ss 114
La “manovra” varata dall’Anas e approvata dalla Giunta regionale sulla viabilità in Sicilia fa sparire, si spera per poco, i due milioni e mezzo di euro che erano stati previsti nel Patto per il sud per i lavori di sistemazione del costone di capo S. Alessio, al km 37,900 della Statale 114, franato nell’aprile 2011 e da allora mai consolidato in via definitiva ma “frenato” con la posa di gabbioni. Il dato emerge dalla delibera con cui il governo Musumeci ha modificato la tabella B del Patto su richiesta dall’assessore regionale delle Infrastrutture, Marco Falcone, a seguito delle indicazioni di Anas. L’intervento di ripristino della transitabilità mediante la ricostruzione dei muri di contenimento e la costruzione delle opere per lo smaltimento idraulico di capo S. Alessio è stato eliminato dopo la riprogrammazione di 12,2 milioni, da ripartire alle ex Provincie di Caltanissetta, Ragusa ed Enna per la viabilità secondaria e secondo quanto riportato nella delibera sarà finanziato successivamente con i ribassi d’asta che matureranno dagli interventi Anas, per un totale di 86,5 milioni di euro occorrenti. Un’opera, quella di eliminazione del movimento franoso che oltre sette anni fa provocò l’interruzione della Statale, con il muro di contenimento crollò trascinando sulla carreggiata una massa impressionante di detriti, attesa da tanto tempo e che nel 2016 portò anche l’attuale presidente della Regione Nello Musumeci a presentare un’interrogazione parlamentare per avere notizie sul dissesto idrogeologico della Ss 114 a S. Alessio. Mercoledì i tecnici Anas hanno eseguito al km 37,900 un sopralluogo, alla presenza di un geologo, per riprendere l’iter di progettazione e aggiornare gli elaborati geotecnici: il problema principale rimane quello di convogliare le acque provenienti dalla Strada provinciale 16 per Forza d’Agrò , che nel 2011 provocarono il cedimento della massicciata e il rigonfiamento del costone poi franato.