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Sinagoga di Savoca, via libera ai lavori
di Andrea Rifatto | 30/01/2015 | ATTUALITÀ
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La sinagoga di Savoca
A otto mesi dal ritrovamento della stele lapidea con incisa una stella di David all’interno dei ruderi della sinagoga di Savoca, evento che ha riacceso i riflettori su un importante simbolo storico dell’interno comprensorio jonico trascurato per anni, pare sia finalmente arrivato il momento di ridare splendore a ciò che resta dell’edificio eretto oltre 500 anni fa sulla via san Michele, nel centro storico, per far sì che i giudei savocesi potessero officiare i loro riti religiosi. In questi mesi si sono susseguiti sopralluoghi, incontri, visite guidate, che hanno visto l’arrivo nel borgo collinare di personalità come il capo della Comunità ebraica di Sicilia, il rabbino sefardita ortodosso Stefano Di Mauro-Yitzhak Ben Avraham. Ma la priorità da tenere in considerazione per scongiurare la perdita di una testimonianza del passato di inestimabile valore è sempre stata la messa in sicurezza dei resti della struttura, esposta da molti anni alle intemperie e all’incuria, che non hanno certamente giovato a garantire un buono stato di conservazione del bene. La novità è che la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina ha espresso parere favorevole al progetto esecutivo di “Messa in sicurezza dei residui murari” del fabbricato, redatto dal geom. Santo Mastroeni su incarico dei proprietari della sinagoga, i fratelli Smiroldo di S. Teresa di Riva. L’autorizzazione, firmata dal dirigente responsabile della Sezione Beni architettonici, arch. Maria Mercurio, e dal soprintendente arch. Rocco Scimone, consentirà di intervenire sull’immobile, su cui è in corso una valutazione di apposizione di vincolo, con opere urgenti per la messa in sicurezza della struttura muraria, comprendenti la scerbatura delle superfici, la stesura di uno strato di malta di calce per assicurare l’estradosso delle murature pericolanti, la rimozione del materiale di risulta con il setacciamento prima del conferimento in discarica, il puntellamento degli archi delle bucature tramite cinture di acciaio e tavole in legno e la posa di tiranti in acciaio per controbilanciare le spinte dei muri perimetrali verso l‘esterno. Lavori il cui costo non è ancora quantificabile, in quanto si dovrà preventivamente intervenire rimuovendo manualmente i cumuli di detriti accumulatisi nel tempo all’interno del rudere, per poi valutare la tenuta del solaio di pavimento e delle pareti così da stabilire i punti di aggancio dei tiranti. La Soprintendenza ha prescritto specificatamente che vengano messi in sicurezza gli elementi lapidei che caratterizzano i prospetti e che gli interventi, trattandosi di bene caratterizzato da un valore storico-artistico in quanto organismo unitario da un punto di vista sia architettonico che urbanistico, siano eseguiti secondo i principi della non invasività e della reversibilità e che non vengano demolite porzioni di muratura storica. Il progetto proposto dai proprietari, corredato da una relazione esplicativa sullo stato di fatto, sui criteri e sulle scelte tecniche prescelte per l’esecuzione dei lavori, è stato ritenuto compatibile con la rilevanza storica ed architettonica dell’immobile. Le soluzioni per la messa in sicurezza sono state infatti giudicate idonee con la rilevanza architettonica dell’immobile e adeguate alle finalità che si intendono perseguire. “In linea di massima – si legge nel parere – non si ha nulla da eccepire sui criteri e sulle scelte tecniche adottati nella progettazione”. I lavori dovranno essere eseguiti da una impresa di comprovata esperienza in materia di restauro monumentale: la Soprintendenza ha chiesto inoltre essere informata preventivamente sulla data di inizio lavori, per consentire l’esercizio dell’alta sorveglianza sugli interventi con il potere di indicare in corso d’opera metodologie e tecniche di intervento compatibili con la tutela del bene. Spetterà adesso al Comune di Savoca, dopo aver preso atto del via libera giunto dalla Soprintendenza, rilasciare una autorizzazione edilizia che potrà consentire di iniziare i lavori, che verranno avviati con l’arrivo della stagione primaverile.