"Senza collegamento stabile i paesi moriranno: i sindaci non hanno visione comprensoriale"
di Redazione | oggi | ATTUALITÀ
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L'attuale linea a binario unico
«La contrarietà ad ogni ipotesi di linea di trasporto locale o metropolitana leggera, condannando ad una dipendenza totale dall’auto privata, equivale alla morte della riviera jonica e ad suicidio annunciato». Lo sostengono il Comitato Jonico Beni Comuni e altre associazioni di cittadini dopo la decisione dei sindaci di presentarsi domani a Palermo, all’incontro con il Commissario di Governo per la ferrovia Catania-Messina Filippo Palazzo, per chiedere la dismissione dell’attuale linea ferroviaria, con bonifica delle aree e riconsegna ai Comuni, allontanando ogni ipotesi di mantenimento del binario unico nel momento in cui entrerà in funzione il nuovo tracciato a doppio binario. In una lettera aperta inviata ai sindaci della riviera jonica e per conoscenza ai cittadini, al commissario Palazzo, a Legambiente e al Wwf Italia, i comitati ribadiscono come «non pensare ad un collegamento pubblico, stabile, capillare ed ecocompatibile tra i centri urbani significa condannare questi paesi a una progressiva asfissia ambientale, sociale ed economica, fino allo spopolamento, già tristemente in atto». «Chiediamo, anzi pretendiamo, come cittadini che vivono, studiano, lavorano e amano questa costa, che gli amministratori si facciano carico dell’esigenza di una progettazione condivisa e lungimirante, una visione complessiva e comprensoriale che tenga conto delle necessità reali delle comunità e del dovere etico verso le generazioni future. Le scelte compiute oggi avranno conseguenze irreversibili domani e gli amministratori non possono sottrarsi alla responsabilità di rispondere al nostro appello». Uno degli obiettivi dei Comitati è immaginare il futuro dei territori: «Questione “politica” nel senso più alto del termine - evidenziano - responsabilità a cui sembra che i nostri “politici locali” abbiano del tutto abdicato. I sospetti si tramutano in certezze nel momento in cui nero su bianco leggiamo l’articolazione della proposta che sarà presentata. La richiesta di eliminazione dei vincoli edificatori prelude, inevitabilmente, a un rischio concreto di ulteriore cementificazione, a una nuova stagione di consumo di suolo e verosimilmente a una prospettiva di gentrificazione (con case alveari trasformate in B&B, parcheggi per turismo mordi e fuggi, water front innalzati contro il mare in tempesta). Uno scenario che ripete errori già compiuti e amplifica i danni ambientali. La “contrarietà” a ogni ipotesi di linea di trasporto locale o metropolitana leggera, condannando la riviera Jonica a una dipendenza totale dall’auto privata, equivale alla morte per soffocamento da CO2. Resta da capire se e come la Statale 114 possa assorbire ulteriore traffico veicolare. A fare da sfondo, inoltre, è la totale assenza di visione comprensoriale - proseguono - la riviera jonica rappresenta un continuum dal punto di vista geomorfologico, urbanistico e di tessuto sociale ed economico. È possibile programmare uno sviluppo dei singoli comuni solo ragionando con una visione d’insieme. Immaginare uno sviluppo dei singoli comuni rivieraschi che non passi attraverso lo sviluppo dell’intero comprensorio è sintomo di colpevole ottusità. Il solo pensare e proporre che i singoli amministratori decidano in autonomia (e magari “improvvisando”) cosa fare del tracciato ferroviario dismesso in funzione delle esigenze o dei desiderata della propria “comunità” significa non comprendere quali sono le reali esigenze della comunità. Non prevedere un collegamento tra i comuni che compongono la riviera, significa in ultima analisi, condannare ciascun comune all’isolamento. E nell’isolamento non c’è sviluppo, c’è solo un progressivo impoverimento, non solo economico ma anche sociale e culturale» Diverse le domande poste agli amministratori, che partono dalle reali esigenze quotidiane dei cittadini: «Vi siete chiesti come gli studenti potranno raggiungere i plessi scolastici del territorio? Come un cittadino non automunito potrà spostarsi per lavoro, salute o necessità quotidiane? Avete valutato l’impatto che l’assenza di mezzi pubblici collettivi ed ecocompatibili avrà sul destino economico dei nostri paesi? In sintesi: quale modello di sviluppo avete in mente per la riviera jonica? L'operazione che si deve compiere è necessariamente un'azione programmatica che necessita delle corrette riflessioni e analisi. Errori dovuti alla fretta di decidere rischiano di costare moltissimo e di apportare degrado al territorio: ferite che restano. È necessario operare rispettando prescrizioni e direttive della pianificazione territoriale e paesaggistica, escludendo ulteriore consumo di suolo e nuove edificazioni».










