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Scontro tra Alì e Alì Terme sul cimitero: "Sentenza assurda, la vicenda non finisce qui"
di Andrea Rifatto | 03/08/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/08/2022 | ATTUALITÀ
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Il camposanto conteso e il sindaco Rao
Si definisce rammaricato e deluso, ma non ritiene di aver incassato una sconfitta e probabilmente si rivolgerà al Cga di Palermo. Il sindaco di Alì, Natale Rao, non considera chiusa la vicenda sulla contesa del cimitero con i vicini di Alì Terme, a cui il Tar di Catania ha dato ragione con una sentenza dei giorni scorsi che ha confermato lo stop alla costruzione di 48 nuovi loculi per l’ente collinare. “Una sentenza quantomeno controversa nella sua stesura - commenta Rao - innanzitutto laddove ha previsto che il prefetto dell’epoca non fosse legittimato ad adottare un decreto per individuare un regime di con-territorialità, in quanto la competenza è di esclusiva competenza della Regione. Il giudice amministrativo dimentica, infatti, che la legittimazione gli derivava da un decreto luogotenenziale del 1912, figurarsi se il prefetto non fosse stato a conoscenza che in Sicilia la competenza non fosse della Regione. Per quanto riguarda l’interpretazione che il Collegio dà al termine comproprietà, utilizzato dal prefetto nel decreto del 1949, lascia veramente basiti - prosegue il sindaco di Alì - penso che nessuno che conosca la lingua italiana possa nutrire dubbi sul reale significato di questo termine. Il Tar invece è andato oltre e lo ha interpretato”. Il primo cittadino collinare definisce poi assurda la decisione dei giudici sull’area di ampliamento del cimitero, dove era stato avviato il progetto di costruzione dei loculi: “L’estensore della sentenza ha dimenticato di aggiungere la parola ‘Terme’ a ‘Comune di Alì’, ingenerando confusione nella corretta interpretazione della stessa - evidenzia Natale Rao - rileggendo la motivazione con la rettifica, infatti, si comprende chiaramente la cervellotica decisione del Collegio, che pur riconoscendo la proprietà dell’intera area a favore del Comune di Alì, in quanto acquistata da privati, non gli riconosce il diritto di edificare poiché la stessa ricade su territorio di Ali Terme, mentre quest’ultimo Ente, pur avendone la facoltà in quanto il terreno insiste sul proprio territorio, non ne ha la proprietà (non parliamo di usucapione perché per tale istituto occorre una pronuncia del giudice ordinario, mai avvenuta). È di tutta evidenza, pertanto, che la decisione del Tar di Catania è davvero singolare - conclude il sindaco di Alì - e la vicenda non si chiude con questa sentenza, che presenta parecchie e chiare contraddizioni. Sto valutando con il mio avvocato, il segretario comunale, le decisioni più opportune da adottare”.