Mercoledì 24 Aprile 2024
Anniversario dell'1 ottobre 2009 guardando con speranza al futuro del paese


Scaletta ricorda i morti dell'alluvione: "Giorno triste, stiamo tornando a vivere” - FOTO

di Andrea Rifatto | 02/10/2017 | ATTUALITÀ

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La deposizione della corona di alloro a Foraggine

La messa in chiesa e poi un corteo fino a uno dei luoghi simbolo della tragedia. Scaletta Zanclea ha ricordato così le vittime dell’alluvione dell’1 ottobre 2009, una tragedia che sconvolse l’intera comunità che ne porta ancora i segni e le ferite a otto anni di distanza. Sedici morti (trentasette furono in totale compresi quelli di Giampilieri, Altolia e Molino) i cui nomi rimarranno per sempre nella memoria collettiva. Scaletta li ha voluti commemorare con una cerimonia semplice ma densa di significato, in quello che per la comunità rimarrà un anniversario di morte e dolore. La celebrazione eucaristica nella chiesa della Patrona, la Madonna del Carmelo, gremita di scalettesi, è stato un momento di riflessione su ciò che è accaduto e su quello che sarà il futuro del paese, “perché non bisogna mai perdere la speranza” ha rimarcato padre Giacomo Giorgio, che in questi giorni sostituisce il parroco titolare. Al termine della funzione il sindaco Gianfranco Moschella ha preso la parola: “È sempre un momento difficile rievocare quei fatti – ha esordito – sono passati otto anni per avere risposte ai tanti perché ma solo il conforto divino riesce a lenire i nostri dolori. È il giorno triste, del ricordo, ma anche per non dimenticare gli effetti devastanti di quella tragica alluvione. Da allora lo scenario è mutato, tanti lavori sono stati fatti, altri sono in itinere e altri ancora purtroppo devono ancora iniziare. Ma quotidianamente viene svolta un’attività di prevenzione ma non dobbiamo abbassare la guardia e continuare con gesti semplici e consapevoli ad alimentare in ciascuno di noi la cultura del rispetto della natura e del rischio idrogeologico. Ma servono anche fiducia e speranza, sentimenti che non ci devono mai abbandonare – ha evidenziato il primo cittadino –. Il nostro paese sta ritornando lentamente a vivere e devo ringraziare voi cittadini per la pazienza e coraggio, per la voglia e la forza che avete avuto di non abbandonare Scaletta e stabilire qua la vostra residenza. Continuate a collaborare con le istituzioni, solo così potremo superare difficoltà. Affido la comunità alla nostra Patrona – ha concluso Moschella – affinché ci possa ridare quella serenità che abbiamo perso otto anni fa e ci consenta di vivere un futuro migliore”.

Al termine della funzione, un corteo silenzioso con in testa il sindaco ha percorso poche decine di metri di via Roma, la Statale 114, fino al torrente Foraggine, dove vi fu il maggior numero di vittime. Qui il primo cittadino, affiancato dal maresciallo Gianluca Bonelli, vicecomandante della Stazione Carabinieri, e dal comandante della Polizia municipale Letterio Alì, ha deposto una corona di alloro sul luogo dove sorgeva l’abitazione di Carmela Cacciola, che perse la vita quel pomeriggio, prima di alcuni minuti di raccoglimento in preghiera, a cui hanno partecipato numerosi cittadini, amministratori locali e rappresentanti della Protezione civile comunale. Una commemorazione che ha fatto rivivere quei tragici momenti e quel disastro rimasto ancora senza colpevoli, visto che nel processo aperto dopo l’alluvione sono stati assolti in secondo grado gli ex sindaci di Messina e Scaletta, Giuseppe Buzzanca e Mario Briguglio, ritenuti esenti da responsabilità. L’anniversario dell’1 ottobre 2009 è stato commemorato anche a Giampilieri, dove la comunità si è radunata in via I Ottobre, davanti al monumento delle Vittime. In piazza Chiesa, è stata benedetta la scultura “Memoria” realizzata dall’artista Enico Salemi di Savoca, commissionata dalla parrocchia retta da padre Alessandro De Gregorio, seguita dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Cesare Di Pietro. I lavori di ricostruzione e messa in sicurezza del borgo si sono conclusi e gli abitanti sono tornati a guardare con fiducia al futuro. Ieri è stato però il momento del silenzio e della preghiera.



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