Mercoledì 11 Dicembre 2024
La costruzione dell'attraversamento del Fontanelle era stata respinta nel 2015


Savoca, nuova puntata "Sicobit"-Comune: il Tar rigetta il ricorso sul ponte nel torrente

di Andrea Rifatto | 18/03/2024 | ATTUALITÀ

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Il torrente Fontanelle e l'accesso alla "Sicobit"

Nuovo verdetto nell’infinita lite tra il Comune di Savoca e la società “Sicobit” sullo stabilimento di contrada Mandrazzi, destinato prima all’estrazione di gneiss e oggi alla produzione di asfalto. Il Tar di Catania ha infatti rigettato il ricorso presentato nel 2015 relativo al diniego alla costruzione di un ponte di attraversamento del torrente Fontanelle per collegare la Strada provinciale 19 e l’impianto industriale. La società, difesa dagli avvocati Andrea Scuderi e Giuseppe Sciuto, chiedeva l’annullamento della decisione assunta nella conferenza di servizi del febbraio 2015 e dei pareri resi dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali e dal Genio civile e si è rivolta ai giudici contro il Comune, difeso dall’avvocato Cecilia Nicita, la Regione, il Corpo regionale delle Miniere e l’ex Provincia (non costituiti in giudizio) e anche contro il Comune di Santa Teresa di Riva, costituitosi con l’avvocat Carmelo Moschella ma estromesso dal Tar non avendo assunto alcuna decisione nella vicenda. Il ricorso è stato ritenuto infondato ed è stata rigettata anche la domanda di risarcimento, poiché non è stata accertata l’illegittimità del verbale della conferenza di servizi, con la “Sicobit” condannata a pagare 1.500 euro di spese di lite al Comune di Savoca e 1.500 euro alle altre amministrazioni resistenti. 

Il Comune con l’avvocato Nicita aveva sottolineato come per la costruzione del ponte servisse una variante allo strumento urbanistico, l’autorizzazione della cava di gneiss fosse scaduta, che il Comune avesse già espresso parere non favorevole visto che l’area è classificata come agricola e che per la realizzazione dell'opera fosse necessaria una valutazione di impatto ambientale. Tesi sposate dai giudici, che hanno stabilito come la decisione della conferenza dei servizi “ha un contenuto composito e plurimotivato”, ricordando come il Genio Civile avesse richiesto l’esecuzione di tutte le opere necessarie per la messa in sicurezza della zona caratterizzata da pericolosità idraulica e la Soprintendenza avesse disposto un ridimensionamento del progetto per realizzare un manufatto che si inserisse in armonia con il contesto naturale, oltre che fosse stata ritenuta necessaria l’acquisizione della valutazione di impatto ambientale e della valutazione ambientale strategica. 


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