Savoca, il Tar mantiene aperto lo stabilimento "Sicobit": accolto il ricorso cautelare
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
313 Lettori unici
Lo stabilimento di contrada Mandrazzi
Può continuare ad operare lo stabilimento di conglomerati bituminosi “Sicobit Srl” di Savoca. Almeno per altri tre mesi. Il Tar di Catania ha infatti accolto il ricorso cautelare presentato il 18 giugno dalla società, rappresentata dagli avvocati Andrea Scuderi e Giuseppe Sciuto, contro la Città metropolitana di Messina (difesa dall’avvocato Aldo Tigano), l’Autorità di Bacino (Avvocatura dello Stato) e il Comune di Savoca (avvocato Cecilia Nicita), con il quale veniva chiesto l’annullamento del provvedimento della Città metropolitana di conclusione negativa della conferenza dei servizi con rigetto della richiesta di rilascio dell’Autorizzazione unica ambientale per la prosecuzione dell’impianto, dei pareri negativi del Comune e dell'Autorizzazione idraulica unica rilasciata dall'Autorità di Bacino, per la parte in cui limita il transito attraverso l'alveo del torrente Portosalvo ai soli mezzi di cantiere interessati ai lavori di raddoppio della linea ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo. I giudici della Seconda Sezione hanno ritenuto che «l’immediata chiusura dell’impianto costituirebbe per la ricorrente un danno di estrema gravità, oltre a determinare - si osserva incidentalmente - un pregiudizio per la sollecita e proficua realizzazione delle opere stradali di interesse pubblico cui si riferisce la documentazione contrattuale che è stata versata in atti» e che «non appare di particolare pregiudizio per le Amministrazioni intimate la prosecuzione dell’attività sino all’esito della pubblica udienza del 18 dicembre 2025 (data prevista per la decisione di merito), anche tenuto conto che l’impianto è operativo in loco da lungo tempo». Dunque per il Tar «deve consentirsi alla società di proseguire l’attività svolta nell’impianto di produzione di conglomerati bituminosi sito nel comune di Savoca, in contrada Mandrazzi, sino all’esito della pubblica udienza in data 18 dicembre». Già a metà giugno, pochi giorni dopo la presentazione del ricorso, la “Sicobit” aveva ottenuto un immediato decreto di accoglimento della domanda di misure cautelari monocratiche che la autorizzava a svolgere l’attività.