Sant’Alessio, mare inquinato dalla fogna per due giorni ma nessuno ha avvisato i bagnanti
di Andrea Rifatto | 04/08/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/08/2019 | ATTUALITÀ
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Uno dei tratti analizzati dall'Asp
Per due giorni quasi l’intero specchio di mare di Sant’Alessio era inquinato dalla fogna ma nessuno ha avvisato i bagnanti, che hanno continuato tranquillamente a immergersi in acqua. È quanto emerge consultando le analisi condotte dall’Asp di Messina a metà luglio e pubblicate sul Portale Acque del Ministero della Salute. Il primo prelievo è stato effettuato dal Dipartimento di Prevenzione il 17 luglio (il giorno prima si era registrato un maltempo con forti acquazzoni) e inviato al Laboratorio di Sanità Pubblica per essere analizzato: i risultati sono sconcertanti, in quanto emerge come in due tratti, denominati Elihotel (che va da Fondaco Parrino a via Delle Decime) e foce torrente Salice-condotta sottomarina (da via Trento a via Dei Pescatori) i valori siano saliti alle stelle: nel primo l’Escherichia coli è pari a 2.000 cfu/100 ml (il limite è 500) e gli Enterococchi a 1.600 cfu/100 ml (limite 200), nel secondo rispettivamente a 2.400 e 1.200. Dunque vi era la presenza di batteri fecali tra quattro e otto volte superiori ai valori limite dei parametri microbiologici, il cui superamento determina il divieto di balneazione. Il 19 e il 22 luglio l’Asp esegue altri due campionamenti e i valori scendono vertiginosamente, tornando entro i limiti: Elihotel 19-7 e 15-10, torrente Salice (dove è situato lo scarico a mare del depuratore) 5-3 e 10-9. Si è trattato dunque di quello che la legge definisce “inquinamento di breve durata”, ossia “contaminazione microbiologica le cui cause sono chiaramente identificabili e che si presume normalmente non influisca sulla qualità delle acque di balneazione per più di 72 ore circa dal momento della prima incidenza e per cui l´autorità competente ha stabilito procedure per prevedere e affrontare tali episodi, come indicato nell’allegato II del D.Lgs. 116/2008”. La norma, anche in caso di acque eccellenti, prevede che “per inquinamento di breve durata siano adottate misure di gestione adeguate, inclusa la sorveglianza, sistemi di allarme rapido e il monitoraggio, per prevenire l'esposizione dei bagnanti mediante un avviso o, se del caso, un divieto di balneazione”. Ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Il Comune di Sant’Alessio il 30 luglio ha pubblicato all’albo pretorio una nota pervenuta dall’Asp il 23 nella quale “a seguito dei risultati delle analisi condotte sui campioni di acque di balneazione prelevati (il 19 luglio) si propone la revoca dell’ordinanza di divieto di balneazione emessa a seguito delle analisi condotte sui campioni prelevati il 17 luglio”. Ordinanza che però non era mai stata emessa. Abbiamo chiesto spiegazioni in merito al sindaco Giovanni Foti: “L’Asp non ci ha comunicato nulla e quindi non abbiamo fatto niente, comunque adesso i valori sono buoni – dice il primo cittadino – magari è arrivata qualcosa dall’Asp al Comune e non l’ho vista io. Ma quale fognatura arriva a mare? Magari sono altri depuratori della zona, noi quando piove abbiamo il buonsenso di chiudere le pompe che salgono all’impianto per evitare che l’acqua piovana causi malfunzionamenti. Se vogliono fare un discorso serio dovrebbero controllare tutte le uscite dei depuratori, hanno controllato solo Elihotel e Salice, sindaco e vicesindaco” – dice Foti, riferendosi ai due stabilimenti balneari di proprietà dei due amministratori che ricadono nei tratti di mare in questione. Dunque non vi sarebbero stati problemi tecnici all’impianto di depurazione che potrebbero aver provocato brevi sversamenti in mare. Di certo c’è che la fogna in quei giorni era solo in quei due tratti del mare di Sant’Alessio. Il Laboratorio di Sanità pubblica dell’Asp di Messina, diretto dalla dottoressa Gabriella Zisa, ci ha spiegato di aver effettuato un primo campionamento il 17 luglio dal quale è emerso il superamento dei limiti di legge e poi gli altri due il 19 e il 22, che hanno dato esito favorevole: dunque in questi casi la legge prevede che il dato sfavorevole possa non essere considerato e infatti il prelievo del 17 è sparito dal Portale Acque. “I dati, oltre che pubblicarli sul Portale, li trasmettiamo tempestivamente al sindaco, è nostro dovere farlo – dicono dall’Asp – poi è il sindaco la principale autorità sanitaria del Comune a cui spettano le decisioni. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta”. La segreteria del Comune e l’Ufficio Tecnico dicono di non aver ricevuto nulla, se non la nota del 23 luglio. Dunque al di là dei difetti di comunicazione nessuno ha avvisato i bagnanti, interdetto le aree nè tantomeno emanato un provvedimento per vietare la balneazione, nonostante sul Portale Acque risulti adottata come misura di gestione la "chiusura temporanea area" sia per il tratto Elihotel che per il Salice. Solo per il Ministero però, perchè in quei giorni residenti e villeggianti hanno continuato tranquillamente a fare il bagno.