Martedì 10 Dicembre 2024
Le motivazioni della Corte dei conti sull'approvazione alle misure per ripianare i debiti


Sant'Alessio, ecco la "pagella" sul Piano di riequilibrio: tre raccomandazioni al Comune

di Andrea Rifatto | 11/06/2024 | ATTUALITÀ

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L'approvazione in Consiglio risale al gennaio 2017

Il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Sant’Alessio Siculo era necessario e l’operazione di risanamento prevista merita una valutazione di congruità. A quasi tre mesi dall’approvazione, la Corte dei Conti ha reso note le motivazioni che hanno portato al via libera, seppur con precisazioni e prescrizioni, al documento votato il 10 gennaio 2017 dal Consiglio comunale per ripianare entro il 2025 una situazione debitoria pari a 2 milioni 482mila 275 euro. La valutazione conclusiva, contenuta in una deliberazione di 67 pagine, è partita dalla verifica della durata indicata in complessivi dieci anni, giudicata conforme al dettato normativo, e dall’analisi della veritiera e corretta quantificazione delle passività complessive, per poi concentrarsi sull’idoneità delle misure prospettate a conseguire il risanamento nei tempi stabiliti. In via preliminare è stato segnalato che la massa passiva oggetto di riequilibrio non include il disavanzo di 1 milione 189mila 073 euro risultante dall’ultimo rendiconto (2015) approvato al momento dell’adozione del Piano, ma ciò non implica un sottodimensionamento degli obiettivi annuali di recupero in quanto lo stesso Piano espone il percorso di rientro. I giudici hanno esaminato l’operato delle Amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni, attualizzando i risultati rispetto alle previsioni, e hanno identificato quali circostanze implicanti il rischio di una possibile sottostima della massa passiva quelle collegate alla ricognizione non esaustiva del contenzioso pendente (che potrebbe sottendere la sussistenza di vertenze non censite presenti già al momento dell’elaborazione del Piano) e quelle riconducibili al sopraggiungere di debiti fuori bilancio associati a situazioni risalenti al passato. Nel primo caso “può osservarsi che si tratta di un elemento da cui, allo stato degli atti, non è dato desumere con certezza una erronea quantificazione della massa passiva - scrive la Corte - tuttavia si segnala l’assenza di accantonamenti per talune cause dal valore indeterminabile, sebbene caratterizzate da un probabile rischio di soccombenza”; in materia di debiti i rischi sono invece superati dall’intervenuta definizione delle posizioni debitorie. 

La manovra era incentrata sull’incremento delle entrate a titolo di addizionale comunale Irpef (maggior gettito annuale di 70mila euro rispetto al 2015) e di proventi dal servizio acquedotto (maggior gettito annuale di 184mila 871 euro) e dall’altro su un costante decremento della spesa corrente: per la Corte dei conti “le misure di incremento del gettito non paiono irragionevoli, essendo anzi fondate su precise disposizioni normative, tuttavia la loro efficacia risulta condizionata dalla scarsa capacità di riscossione dell’ente”. In merito ai debito fuori bilancio, la Corte ha riconosciuto che “gli importi concordano con i dati esposti nel Piano, sia nella sezione concernente la ricognizione dell’esposizione debitoria, che nella parte relativa alle tempistiche di ripiano delle passività” e nel riscontro all’ordinanza istruttoria del maggio 2022 sono stati indicati gli estremi dei mandati di pagamento dai quali si desume che l’ente, per il pagamento dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel 2017, ha rispettato le tempistiche previste nel Piano. Riguardo alle passività potenziali, l’Amministrazione in carica ha fatto presente che per coprire l’importo, inizialmente calcolato in 1 milione 530mila euro e poi sceso a 868mila 305 euro, “l’eventuale ricorso all’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti sarebbe limitato all’importo di 372mila 600 euro e la copertura potrebbe essere assicurata continuando a stanziare e ad accantonare 99mila 141 euro annui, potendo quindi anche valutare di rinunciare al mutuo, evitando ulteriore indebitamento a carico del bilancio comunale”.

Tre le raccomandazioni del giudici contabili: verificare la congruità del fondo contenzioso in relazione all’assenza di accantonamenti per le vertenze ritenute di valore indeterminabile, verificare la completa e corretta contabilizzazione degli impegni riguardanti la restituzione della quota capitale del mutuo con la Regione per i debiti Ato e assumere ogni opportuna iniziativa idonea a migliorare significativamente il tasso di riscossione delle entrate derivanti sia dalla gestione ordinaria che dal recupero di evasione. Su quest’ultimo punto lo scorso aprile il Comune ha spiegato alla Corte dei conti di aver “già iniziato il potenziamento dell'attività dell'Ufficio tributi anche attraverso la dotazione di strumenti informatici, che consentono l'incrocio delle informazioni provenienti dalle diverse banche dati a disposizione ed inoltre ha provveduto a siglare una convenzione con apposita società abilitata per il recupero coattivo. Tutto ciò - evidenzia l’ente - dovrebbe far registrare un incremento del tasso di riscossione delle entrate derivanti sia dalla gestione ordinaria che dal recupero di evasione, sia in conto competenza che in conto residui”.


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