Sant'Alessio, bambini del minivolley "sfrattati" dalla palestra comunale
di Andrea Rifatto | 08/08/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/08/2019 | ATTUALITÀ
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I piccoli sportivi con i vertici della società
Da un giorno all’altro si sono ritrovati senza un posto dove potersi allenare, senza quella palestra che li ha ospitati fino a fine giugno. E così una ventina di piccoli sportivi del Sant’Alessio Volley, società che da due anni forma piccoli sportivi alla pratica del minivolley nella palestra comunale adiacente il plesso scolastico “Gussio”, grazie all’impegno volontario dei dirigenti della società di pallavolo del paese, non hanno potuto continuare a giocare, tanto che è saltata anche la loro partecipazione ad un torneo cittadino, proposta che aveva ricevuto il consenso entusiasta dei genitori. Piccoli sportivi vittime della burocrazia, perché se il Comune non ha posto problemi a rinnovare l’autorizzazione all’utilizzo dell’impianto sportivo, il Consiglio dell’Istituto comprensivo di S. Teresa, da cui dipende il plesso alessese, non si è preoccupato di farlo, o non ha voluto, per tempo, visto che la palestra sorge all’interno della struttura scolastica ed è dunque necessario anche il nulla osta dell’organismo d’istituto, rimandando tutto alla rientro dalle vacanze, a discapito dei bambini e delle loro famiglie. “Attendiamo di capire le motivazioni – dice il presidente della società Sebastiano Bigone - qualcuno ha penalizzato i ragazzini del paese e del comprensorio”. L’utilizzo della palestra comunale, aperta tre anni fa, è sempre stato al centro di discussioni tra Comune e Istituto Comprensivo e già in passato non sono mancate le schermaglie: “Ci sono state anche altre richieste di utilizzo, il Consiglio d’istituto si riunirà forse già dopo Ferragosto e le valuterà” – dice la dirigente scolastica Enza Interdonato. Intanto oggi il Consiglio comunale di Sant’Alessio si riunirà alle ore 19 per approvare il nuovo regolamento per la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi comunali e stabilire dei punti fermi per mettere fine a inutili diatribe che finiscono solo per penalizzare le realtà sportive locali e gli sportivi, che dopo anni hanno finalmente a disposizione una palestra che deve essere a disposizione della collettività.