Lunedì 09 Dicembre 2024
L'opposizione attacca con un'interrogazione: botta e risposta tra Bartolotta e Lo Giudice


Santa Teresa, revocato l'incarico a Di Loreto. La minoranza: "Il sindaco spieghi i legami"

di Andrea Rifatto | 23/04/2024 | ATTUALITÀ

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Di Loreto e Lo Giudice il 19 febbraio in municipio

Finisce dopo meno di quattro mesi l’esperienza dell’ingegnere Paolo Di Loreto come progettista del nuovo Piano urbanistico generale di Santa Teresa di Riva. Il Comune gli ha infatti revocato l’incarico dopo l’arresto (ai domiciliari e con la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di ingegnere per un anno) che ha subìto il 17 aprile nell’ambito dell’inchiesta “Pandora” della Procura della Repubblica di Catania, che ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di esponenti politici (tra cui l’ex vicepresidente della Regione Luca Sammartino), funzionari comunali ed imprenditori indagati a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata per atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti al Comune di Tremestieri Etneo. L’atto è stato adottato il 19 aprile dal direttore dell’Ufficio tecnico, il geometra Francesco Pagano, ai sensi del Codice dei contratti pubblici che prevede l’esclusione automatica in caso di applicazione di misure interdittive anche per i reati contestati al professionista catanese. Pagano, appresa la notizia dalla stampa, ha ritenuto venuti meno i requisiti di ordine generale a contrarre con la Pubblica Amministrazione per il prosieguo dell'incarico professionale e che vi fossero i presupposti per la revoca con effetto immediato. Il provvedimento è stato pubblicato all’albo pretorio ieri mattina e notificato all’interessato. A Di Loreto vengono contestati sette capi di imputazione per i reati di associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti per aver svolto un’attività di intermediazione per far concedere permessi e assegnare lavori del Comune di Tremestieri Etneo agli imprenditori amici e per aver turbato alcune gare mediante collusioni nel ruolo di “principale ideatore, regista e artefice”. La Gip Carla Aurora Valenti evidenzia nell’ordinanza di custodia cautelare “la capacità di Di Loreto Paolo di influenzare subdolamente l’azione della Pubblica Amministrazione per trarne guadagni personali, la noncuranza per l’interesse pubblico, sacrificato per interessi egoistici, anche in un settore importante quale la pianificazione del territorio, con scelte che incidono fortemente sulla qualità della vita dei cittadini, quali la densità abitativa, la dislocazione delle attività commerciali, la viabilità, il verde pubblico e il consumo di suolo, la manutenzione degli edifici pubblici” e sottolinea la “personalità spiccatamente incline a delinquere”.

La minoranza consiliare, poco prima che venisse pubblicata la revoca dell’incarico, ha presentato un’interrogazione al sindaco Danilo Lo Giudice chiedendo se alla luce di quanto emerso dalle indagini “non ritiene che si debba procedere alla immediata revoca dell’incarico conferito all’ingegnere Paolo Di Loreto”. I consiglieri di opposizione Nino Bartolotta, Cristina Pacher e Santino Veri hanno chiesto che il primo cittadino spieghi alla comunità come si è arrivati ad instaurare il rapporto di fiducia; come, dove e quando il sindaco e il professionista catanese si sono incontrati e hanno stabilito questo rapporto fiduciario; come, dove e perché è stato stabilito di affidargli l’incarico del Pug; perché il Comune non ha fatto ricorso ai tanti professionisti di Santa Teresa di Riva e ha cercato altrove e infine se non sarebbe opportuno evitare affidamenti diretti per garantire trasparenza e legalità nella gestione della cosa pubblica. “Siamo garantisti e rispettosi della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva - scrivono Bartolotta, Pacher e Veri - ma non possiamo sottacere su alcuni gravi elementi che si desumono dagli atti dell’inchiesta resi pubblici dalla stampa, come le inconfutabili intercettazioni che hanno accertato come Di Loreto fosse dedito ad attività criminose commesse nei confronti della Pubblica Amministrazione con la complicità di altri soggetti”. E Bartolotta non le ha mandate a dire a Lo Giudice: “Perchè non revoca l’incarico? - ha detto - è forse impegnato in campagna elettorale e non ha tempo per la sua comunità davanti a fatti così gravi? Oppure ha le mani legate e non può farlo? Dal Pug passa il futuro urbanistico ed economico del paese - ha concluso - vogliamo un professionista al di sopra di ogni sospetto”.

Ieri mattina è arrivata una prima risposta da Lo Giudice: “Mi dispiace deludere le aspettative di qualcuno che ama speculare gratuitamente su fatti ed eventi che non riguardano la nostra comunità - ha detto il sindaco di Santa Teresa - ma d’altronde non avendo altro su cui appigliarsi e ‘facendo acqua da tutti i lati’ le illazioni sono l’unico strumento utile che rimane. Non abbiamo bisogno di consigli da chi politicamente ha fatto la storia della speculazione edilizia nella nostra comunità. La storia ahimè non si può cancellare e la gente non dimentica”. Per il capogruppo di opposizione Nino Bartolotta “la revoca andava fatta subito come hanno fatto altri Comuni e sarebbe il caso che il sindaco chiarisse tutte le zone grigie di questo incarico - ha risposto - quelle che lui definisce speculazioni edilizie hanno dato un tetto a lui e a tante altre famiglie. Ma si sa, il sindaco predica bene e razzola male, questo è il suo stile”. 


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