Sabato 21 Giugno 2025
Il sito di Ligoria è tra quelli potenzialmente inquinati. Affidato un incarico esterno


Santa Teresa, primo passo per la bonifica dell'ex discarica: ok al piano delle indagini

di Andrea Rifatto | 08/06/2025 | ATTUALITÀ

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L'ex discarica è situata a monte del paese

Utilizzata fino a circa vent’anni fa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non pericolosi e attualmente in gestione post mortem, dal 2016 la discarica di Santa Teresa di Riva è inserita tra quelle dismesse della provincia di Messina e il sito risulta da bonificare e potenzialmente inquinato. Per verificare l’eventuale contaminazione dell’area situata in contrada Ligoria, che si estende su una superficie di 16.934 metri quadrati, serviranno almeno 65mila euro. È l’importo che emerge dal piano delle indagini geognostiche ambientali preliminari approvato dall’Amministrazione comunale, redatto dal geologo Filippo Cappotto di Ficarra grazie al contributo di 4mila 500 euro assegnato dalla Regione. Lo scorso dicembre, infatti, l’Assessorato regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità ha stanziato le somme a valere sul Fondo di progettazione per la bonifica dei siti inquinati e per la realizzazione di piani di indagine preliminare sulle discariche dismesse, definite “siti a sospetta contaminazione”, allo scopo di sostenere le spese di progettazione. L’Ufficio tecnico comunale, privo delle figure necessarie, ha affidato l’incarico esterno per una spesa totale di 4.453 euro e il professionista ha consegnato una serie di elaborati, redatti secondo le linee guida in materia di bonifica dei siti inquinati e al piano regionale per la bonifica delle aree inquinate, dai quali si evince che è necessaria la spesa di 21mila 443 euro per eseguire carotaggi ambientali, perforazioni meccaniche e geofisiche e piezometri, 22mila 049 euro per le analisi chimiche di acque e terreni e 21mila 356 euro per spese tecniche e oneri. 

Nell’area di contrada Ligoria esiste una terza vasca mai utilizzata per l’abbancamento di 5.000 metri cubi di rifiuti e negli anni scorsi il Comune ha lanciato varie proposte per riattivare il sito, da quella di creare un’area di stoccaggio del rifiuto secco alla realizzazione di un impianto di eco-trattamento della frazione organica, provando anche a lanciare l’idea di utilizzare il terzo modulo con un’estensione fino a 15.000 metri cubi. Soluzioni mai concretizzatesi, anche perchè la strada più consona da seguire è quella di tenere sotto controllo l’area e bonificarla per evitare rischi di inquinamento.


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