Santa Teresa non avrà Piano regolatore: 11 anni dopo si riparte per il Piano urbanistico
di Andrea Rifatto | 04/07/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/07/2023 | ATTUALITÀ
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Ancora è in vigore il PdF del 1975
Undici anni dopo si riparte da zero. O quasi. Santa Teresa di Riva non avrà mai il Piano regolatore generale, ma lo sviluppo futuro del territorio che rimane ancora senza destinazione sarà deciso con il nuovo strumento di pianificazione urbanistica introdotto nel 2020 dalla Regione: il Piano urbanistico generale (Pug). Dopo tre anni di silenzi e incertezze, considerato che la legge urbanistica ha previsto un regime transitorio secondo il quale nel caso di piani già depositati, anche se non ancora adottati e approvati, l’iter si conclude secondo la vecchia normativa, l’Amministrazione comunale ha deciso di abbandonare definitivamente la strada intrapresa nel 2012, quando venne cestinato il Prg pronto per l’approvazione redatto dall’ingegnere Adriano Nicotra e dall’architetto Paolo Costa, e adesso ha approvato una delibera di giunta che dà il via alla nuova procedura di redazione del Pug, il primo passo previsto dall norma attuale. La legge regionale del 2020 stabilisce che il processo di partecipazione dei cittadini debba essere avviato ancor prima della fase di progettazione e dunque il Comune ha fatto partire il procedimento di formazione del Piano urbanistico generale, invitando la collettività ad avanzare entro il 30 luglio proposte e suggerimenti, che saranno valutati nell’ambito della redazione del Documento preliminare, visionando le tavole del Pug a questo link e inviando le proprie osservazioni tramite posta elettronica certificata all’indirizzo direzioneata@pec.it dell'Area Pianificazione e Gestione del Territorio. L’Amministrazione ritiene di poter condividere in via generale il contenuto delle linee guida approvate in passato, assunte come direttrici per la formazione del nuovo Pug, seppur adeguate alle normative urbanistiche regionali. Il direttore dell’Ufficio tecnico, il geometra Francesco Pagano, è stato nominato responsabile del procedimento e dovrà valutare se siano utilizzabili gli studi propedeutici già effettuati per il Prg, previo eventuale aggiornamento. A Santa Teresa di Riva si “viaggia” ancora con il vecchio programma di Fabbricazione approvato dal Consiglio comunale nel 1975 e dalla Regione nel 1979, con vincoli ormai scaduti tanto che di recente diversi cittadini hanno chiesto al Comune di assegnare una destinazione ai propri terreni rimasti zona bianca. Le ultime direttive del Piano regolatore risalgono a fine 2012, nel 2017 il Consiglio ha esitato lo schema di massima e subito dopo sono stati affidati gli incarichi al pool di professionisti capeggiato dall’ingegnere Nino Famulari e composto dall’architetto Salvatore Mondello, dal geologo Carmelo Antonio Nicita, dall’agronomo Giacomo Agostino Chillemi e dall’avvocato Carmelo Moschella. Ma le procedure sono andate a rilento con continui rimpalli tra Comune e Regione e adesso quella strada è stata abbandonata. La delibera consiliare di sei anni fa dovrà essere revocata dall’aula e il nuovo percorso prevede la nomina, da parte del geometra Pagano, dell’Ufficio comunale per la pianificazione urbanistica e per la gestione del Sistema informativo territoriale; poi l’affidamento della progettazione del Pug al responsabile dell’Ufficio tecnico o a professionisti e consulenti esterni e l’affidamento degli incarichi per gli studi. Per redigere il Pug il Comune ha previsto una spesa di 211mila 761 euro e ha chiesto alla Regione un contributo di 37mila 500 euro per il 2023, somma massima concedibile pari al 30% dell’importo di 125mila euro previsto per i comuni sotto i 30.000 abitanti.