Martedì 12 Agosto 2025
Il Comune lo aveva annunciato ma non ha mai affidato l'incarico, non convinto dell'offerta


Santa Teresa, nessuna traccia del Piano antenne: tutto rimasto fermo da oltre un anno

di Andrea Rifatto | 10/08/2025 | ATTUALITÀ

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Un stazione radio base sul territorio

È stato annunciato ormai due anni fa, ma finora non ha visto la luce. A Santa Teresa di Riva si attende ancora la redazione del Piano antenne, annunciato dopo l’esplosione del caso “Antennopoli” legato all’installazione delle due stazioni radio base Iliad per la telefonia mobile, una ancora in fase di spostamento davanti al cimitero comunale. Il 23 febbraio 2024 l’Ufficio tecnico ha pubblicato un avviso per ricevere manifestazioni di interesse e favorire la partecipazione e la consultazione dei soggetti interessati, che dovevano farsi avanti entro il 9 marzo per presentare la propria candidatura per la redazione dello strumento finalizzato ad una corretta pianificazione urbanistica per bloccare le installazioni selvagge di ripetitori e monitorare i campi elettromagnetici, ricercando la minimizzazione dei valori di esposizione per la popolazione. Un lavoro che negli anni scorsi aveva iniziato il compianto prof. Pippo Sturiale, che da esperto del sindaco per l’inquinamento elettromagnetico nel 2021 aveva redatto una relazione proponendo varie allocazioni per il posizionamento di stazioni radio base. Successivamente il Comune aveva previsto di indire una procedure selettiva, ma da allora non è stato affidato alcun incarico. «All’avviso abbiamo ricevuto diverse risposte e dobbiamo definire soltanto l’assegnazione dell’incarico alla società - aveva spiegato un anno fa il sindaco Danilo Lo Giudice - alcuni aspetti economici non ci sono sembrati congrui e abbiamo chiesto chiarimenti, ad esempio il prezzo proposto ci è sembrato elevato rispetto a quello per il Comune di Savoca, che ha molti meno abitanti del nostro paese». 

Passato un anno, l’incarico non è stato ancora formalizzato: «Non abbiamo ritenuto congrua quell’offerta rispetto al nostro territorio, che non è vastissimo - ribadisce adesso Lo Giudice - la società proponente aveva proporzionato l’importo dell’affidamento al numero di abitanti ma non lo abbiamo ritenuto corretto e abbiamo deciso di non proseguire il ragionamento. Dovremmo riprenderlo - aggiunge il primo cittadino - e capire se vi siano altre società per andare avanti con il Piano antenne, considerato che anche all’interno della pianificazione urbanistica avevamo discusso dell’inserimento di questo strumento». Un documento che è stato già redatto nel comune di Savoca, anche se due sentenze del Tar di Catania e del Cga di Palermo lo hanno “smontato” affermando come sia illegittimo il regolamento che vieta l’installazione di impianti in aree diverse da quelle individuate dal Comune,  in quanto si tratta di infrastrutture di telecomunicazione, assimilate ad opere di urbanizzazione primaria e consentite in ogni zona di destinazione omogenea. In ogni caso, secondo i giudici, resta ferma per i Comuni la possibilità di indicare siti sensibili individuati in modo specifico, ma non di introdurre limitazioni alla localizzazione e di stabilire siti specifici dove installare antenne, ossia una sorta di divieto generale escluse le zone indicate. 


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