Santa Teresa, lavori mai partiti e finanziamento "fantasma" per il torrente Agrò
di Andrea Rifatto | 15/07/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/07/2025 | ATTUALITÀ
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Messa in sicurezza e riqualificazione della parte terminale
Un finanziamento stanziato oltre cinque anni fa, lavori pronti a partire da tre anni ma tutto fermo per l’assenza di certezze. Non c’è ancora una data d’avvio per gli interventi di sistemazione idrogeologica del torrente Agrò a Santa Teresa di Riva, finanziati nel 2019 dalla Regione con 3.417.000 euro di fondi europei Po Fesr-Azione 5.1.1.A. L’appalto integrato per progettazione e realizzazione delle opere è stato assegnato nel marzo 2022 al “Consorzio Stabile InfraTech” di Sant’Agata di Militello per 1.602.613 euro e ad ottobre dello stesso anno è stato siglato il contratto d’appalto dei lavori con il Comune, ma il cantiere non è stato mai aperto. A bloccare l’avvio delle opere la mancata disponibilità delle somme a valere sulla misura 5.1.1.A e dopo cinque anni solo lo scorso novembre la Regione le ha recuperate nella sezione speciale 2 del Piano di sviluppo e coesione 2014-2020, con la giunta regionale che ne ha affidato la spesa all’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente, individuato come centro di responsabilità. Al momento, però, il contributo non è stato ancora assegnato al Comune: «Siamo in attesa di emanazione del decreto di finanziamento - spiega il sindaco Danilo Lo Giudice - a febbraio abbiamo inoltrato la documentazione integrativa richiesta ma l’Ufficio tecnico non ha ricevuto riscontro. Dalle ultime interlocuzioni avute a Palermo abbiamo ricevuto rassicurazioni in tal senso e pertanto non ci resta che attendere l’atto formale, in conseguenza del quale potremmo finalmente dare il via ai lavori». I lavori nel torrente Agrò prevedono la riprofilatura dell’alveo mediante scavi e riporti di materiale sovralluvionato; il rivestimento corticale delle porzioni di argini asportati dalle piene del torrente, con la posa di materassi Reno e gabbioni; la realizzazione di massicciate di protezione delle sponde dall’erosione; la protezione delle pile del ponte ferroviario, dell’autostrada A18 e dell’acquedotto dallo scalzamento con l’impiego di massi naturali e il rivestimento del fondo dell’alveo in corrispondenza dei punti di maggiore criticità idrogeologica e anche l’utilizzo del materiale sovralluvionato (per un totale di 9.851 metri cubi, un terzo della volumetria totale escavata) per il ripascimento della spiaggia alla foce del torrente, su un’area di 10.300 metri quadrati.