Santa Teresa, la gestione rifiuti supera 2 milioni di euro: bollette più care per il 2025
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Supera i due milioni di euro la previsione dei costi del servizio di gestione rifiuti a Santa Teresa di Riva, cifra mai raggiunta negli ultimi 15 anni. Il Consiglio comunale, con otto favorevoli della maggioranza e tre contrari di minoranza e indipendente (assente Martina Lombardo), ha approvato il Piano economico-finanziario e le tariffe 2025 della tassa rifiuti puntuale, con aumenti in bolletta a carico degli utenti. Il costo complessivo del servizio è passato da 1.799.838 a 2.118.497 euro, con un aumento di 318.659 euro (17,71%), di cui 1.413.419 euro di costi variabili e 705.078 euro di costi fissi, ripartiti in 1.246.335 euro per le utenze domestiche (nel 2024 1.170.454 euro) e 872.161 euro per quelle non domestiche (nel 2024 629.383 euro). Per le domestiche si ha una diminuzione media della parte fissa della tariffa del -30,46% e per quelle non domestiche del -31,15%, mentre quella variabile aumenta del +69,26% in entrambi i casi, con la tariffa che passa da 1,011 a 1,7112 euro/kg. Una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio di 100 metri quadrati e produce 100 kg di rifiuti indifferenziati, nel 2024 ha pagato 246 euro e nel 2025 ne pagherà 270 euro (+9,76%); un nucleo con due componenti in un alloggio di 50 metri quadrati e conferisce 50 kg di residuo secco, nel 2024 ha ricevuto una bolletta da 113 euro, nel 2025 pagherà 128 euro (+13,27%). Per le attività commerciali e produttive, prendendo ad esempio un esercizio con una superficie di 100 mq che produce 100 kg di indifferenziata, nel caso di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie si passa da 253 a 275 euro (+8,70%), mentre nelle stesse condizioni per bar, ristoranti, pizzerie, pub, birrerie, trattorie, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante la Tarip diminuisce da 788 a 644 euro (-18,27%), considerata la riduzione della tariffa variabile da 6,2827 a 4,7303 euro/mq. Fin qui i calcoli utilizzando il “metodo base”, ma le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo visto che i costi variabili del servizio sono stati spesso ripartiti sulle utenze generando aumento degli importi. «Purtroppo ci sono aumenti - ha detto il sindaco Danilo Lo Giudice in aula - determinati dal cambio di gestore e della spesa per il personale per la modifica della tipologia di contratto (da multiservizi a igiene ambientale), oltre ai costi dei nuovi mastelli che è stato necessario cambiare per motivi tecnici e gestionali, al rinnovo dei mezzi e degli strumenti necessari per la raccolta differenziata e agli aggiornamenti Istat. L’incidenza per le famiglie sarà risibile - ha aggiunto - e a consuntivo ci auguriamo possa esserci una riduzione dei costi. Siamo uno dei comuni dove si paga di meno rispetto alla qualità del servizio». Critica la minoranza: «Non possiamo condividere questo piano - ha detto Nino Bartolotta - che rappresenta il peggio di ciò che si possa offrire ad una comunità, alla quale si dice da anni di voler abbattere tariffe e tasse. Invece non si perde occasione di aumentarle, con tariffe esose e al di fuori delle medie di tanti altri comuni. La variazione dei contratti dei lavoratori non giustifica un aumento del genere». Per l’indipendente Santino Veri «si diceva che con la raccolta differenziata si sarebbe risparmiato, invece c’è sempre un motivo per aumentare le bollette: arriverà il giorno - ha chiesto al sindaco - in cui si pagherà di meno?».