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S. Teresa di Riva. Raffica di divieti in spiaggia
di Andrea Rifatto | 31/07/2014 | ATTUALITÀ
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Gli ombrelloni rimangono perennemente sull'arenile
Sette divieti per disciplinare l’uso della spiaggia e delle strutture balneari di S. Teresa di Riva. È quanto riportano i cartelli installati ieri sul lungomare della cittadina jonica, a seguito dell’iniziativa dell’assessore Giovanni Bonfiglio, che detiene, tra l’altro, le deleghe a Turismo, Igiene e Sanità, volta a ristabilire l’ordine sull’arenile santateresino, soprattutto durante la stagione estiva. Le prescrizioni richiamano quanto previsto dal decreto emanato il primo giugno 2007 dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente, che disciplina l’attività balneare lungo le spiagge siciliane. Salta subito agli occhi il divieto, che sembra difficile da far rispettare, di “esercizio di qualsiasi attività, compresa la pesca dall'arenile, senza l'autorizzazione dell'autorità marittima che disporrà le prescrizioni necessarie ai fini della sicurezza dei bagnanti”. Farà sicuramente discutere, come ogni anno, il divieto di “transito, sosta e il bagno di cani e altri animali, anche se al guinzaglio”: rimangono esclusi soltanto i cani di salvataggio al guinzaglio e i cani guida per i non vedenti. I possessori di animali dovranno quindi rassegnarsi e rispettare la prescrizione, rinunciando a portare in spiaggia il proprio amico a quattro zampe per non rischiare di incorrere in sanzioni. Per loro al momento nessuna alternativa, perché a S. Teresa di Riva, così come nel comprensorio, non esistono aree dell'arenile attrezzate allo scopo, visto che in tutta l’Isola, ad oggi, sono solo tre le spiagge libere che possono accogliere i cani. Gli altri divieti riguardano: il tiro a secco di imbarcazioni, salvo casi di forza maggiore; lo svolgimento di giochi che possono recare danno o molestia a persone, come purtroppo già accaduto nei giorni scorsi, quali palloni, tamburelli, frisbee; l'accensione di qualsiasi fuoco sulla spiaggia, fenomeno che in particolare la notte di Ferragosto non conosce limiti; campeggiare o pernottare sull’arenile; produrre suoni molesti a mezzo di altoparlanti o di amplificatori di qualsiasi genere.
Bisognerà vedere, adesso, se i divieti rimarranno sulla carta o saranno applicati, considerato che sino a questo momento gran parte delle disposizioni non viene rispettata dai bagnanti, nonostante negli anni siano state diverse le campagne di informazione tramite l’affissione di cartelli e tabelle esplicative. Accanto alle prescrizioni e ai divieti nei confronti di quanti usufruiscono della spiaggia, bisognerebbe però affiancare il rispetto degli obblighi previsti dalla legge nei confronti dei Comuni, come la segnalazione del limite delle acque sicure e in modo particolare l’istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio in mare, di fondamentale importanza per la sicurezza di bagnanti. S. Teresa di Riva, a differenza di altri comuni del comprensorio, non ha mai avviato tale iniziativa: negli anni scorsi proposte in tal senso erano state avanzate dall’attuale presidente del Consiglio comunale, Danilo Lo Giudice, che dai banchi della minoranza sollecitò più volte l’amministrazione comunale, attraverso mozioni e interrogazioni, ad attivarsi per garantire la presenza dei bagnini sulla spiaggia, sottolineando come oltre ad offrire un servizio ai numerosi villeggianti e ai cittadini residenti, sarebbe stata anche un’occasione occupazionale per tanti giovani della nostra comunità. Ma evidentemente i buoni propositi di allora sono finiti oggi in secondo piano. Residenti e turisti segnalano inoltre come sia urgente un intervento di pulizia dell’arenile, invaso da rifiuti di ogni genere.