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S. Teresa, spostati 40 alunni di Sparagonà. Il sindaco rassicura... a porte chiuse
di Andrea Rifatto | 08/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/01/2019 | ATTUALITÀ
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La classe dove è stato demolito il muro
L’obiettivo principale di ieri è stato uno: rassicurare quanto più possibile le famiglie sullo stato di salute della scuola di Sparagonà a S. Teresa di Riva. Plesso, che ospita le sezioni dell’Infanzia e della Primaria, dove da questa mattina è interdetto l’utilizzo del primo piano, come stabilito dall’ordinanza firmata ieri pomeriggio dal sindaco Danilo Lo Giudice, a seguito della “scoperta” di qualche giorno fa sulla demolizione, almeno 20 anni fa, di un muro portante al piano superiore, rimosso per unire il refettorio con una classe e creare un locale più ampio per l’asilo. Demolizione che ha indebolito la struttura e reso meno sicura la stabilità del solaio di copertura, che in caso di terremoto potrebbe subire cedimenti e crolli con rischi per i piccoli studenti. Ieri un’intera classe del piano superiore ha disertato le lezioni (la quinta composta da 14 alunni) e altri quattro erano in assenti in seconda, in quanto i genitori hanno preferito tenere i propri figli a casa in attesa di maggiori delucidazioni. Dunque l’Amministrazione, che si è premurata a dire come nel complesso l’edificio sia agibile e risponda alle verifiche sismiche, ha deciso in via precauzionale di chiudere il primo piano e spostare al piano sottostante la scuola dell’Infanzia e la classe seconda della Primaria (in totale circa 30 alunni) utilizzando l’aula multimediale e la sala mensa, mentre la quinta (14) è stata trasferita nel plesso di Bucalo. Questa mattina gli operai comunali con l’aiuto di insegnanti e genitori hanno proceduto con i traslochi. Nell’ordinanza Lo Giudice scrive come “l’indice di vulnerabilità sismica del plesso scolastico è risultato essere nell’ambito dei limiti previsti per l’adeguamento sismico delle strutture murarie, ma non di chiusura dell’edificio scolastico” e che sono state riscontrate “la parziale eliminazione di una parete portante al piano superiore che divideva due ambienti e la realizzazione di una apertura finestrata lungo la parete del vano scale che rappresentano delle criticità localizzate rispetto all’indice complessivo di rischio dell’edificio”. Dunque per “motivi precauzionali di maggiore sicurezza appare opportuno provvedere alla chiusura del piano primo al fine di limitare al massimo eventuali rischi alla pubblica incolumità nel caso di fenomeni sismici”. La giornata di ieri è iniziata con un incontro in municipio tra il sindaco Danilo Lo Giudice, l’assessore alla Pubblica Istruzione Annalisa Miano, la vicepresidente del Consiglio Cristina Pacher (nelle vesti anche di genitore e presidente del Consiglio di istituto), il dirigente del’Ufficio tecnico comunale Francesco Pagano, la dirigente reggente della Direzione didattica Carmela Maria Lipari, la vicaria Maria Concetta Muscolino, durante il quale la dirigente ha subito fatto presente come i genitori si siano preoccupati, appresa la notizia della chiusura, della sicurezza anche del piano terra, ricevendo rassicurazioni dal Comune sulla piena sicurezza dello stesso. Insieme alla vicaria ha poi subito escluso la possibilità di istituire doppi turni, soluzione verso cui l'Amministrazione aveva dato il proprio benestare e per la quale le insegnanti avevano già predisposto delle ipotesi di orari di lezioni, allo scopo di non scoraggiare le iscrizioni al prossimo scolastico nel plesso di Sparagonà. Lo Giudice e Pagano, precisando di non poter affermare che la scuola sia totalmente sicura in caso di sisma, hanno spiegato che il muro è stato demolito in maniera superficiale diversi lustri fa e che non sia possibile ricostruirlo dall’oggi al domani in quanto i lavori necessitano di approvazione da parte del Genio civile. Un intervento che va inserito nell’ambito dei lavori di adeguamento sismico dell’edificio, attuabili solo dopo l’approvazione del progetto esecutivo e dunque non prima di sei mesi. Eventualmente, ha fatto presente il tecnico comunale, una volta ottenuto l’ok al progetto si potrà ricostruire in prima battuta il muro per ottenere un primo collaudo, in attesa del resto dei lavori. Alle 12 la situazione è stata poi spiegata da Lo Giudice e Lipari alle insegnanti e ai rappresentanti dei genitori nel corso di un incontro a scuola (al quale non siamo stati ammessi a partecipare dal sindaco) in cui ha ribadito di voler evitare di chiudere l’intero plesso con altri disagi per le famiglie, visto che il problema riguarda solo il piano superiore. In attesa di conoscere gli esiti delle ultime verifiche di vulnerabilità sismica ricordiamo quanto messo nero su bianco nel 2010 dal tecnico allora incaricato dal Comune, che verificò il rapporto tra valore medio della capacità di spostamento e valore medio della domanda di spostamento in caso di terremoto: quando il valore è maggiore o uguale a 1 la verifica è soddisfatta, in caso contrario no. Sul plesso in esame per un sisma agente in direzione ortogonale a via Sparagonà la verifica non venne soddisfatta perché il valore era pari a 0,710 e quindi inferiore a 1, mentre per il sisma parallelo alla via Sparagonà il valore era 1,60 e quindi sufficiente.