S. Teresa ricorda Giovanni Cavallaro, vittima di Nassiriya ed esempio di senso del dovere
di Redazione | 16/11/2019 | ATTUALITÀ
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La cerimonia nel parco Unità d'Italia
É sempre vivo nella comunità di S. Teresa di Riva il ricordo del sottotenente Giovanni Cavallaro, vittima nel 2003 della strage di Nassiriya in Iraq, in cui persero la vita 19 italiani. Ieri si è tenuta nel parco Unità d’Italia di Villa Crisafulli-Ragno una cerimonia di commemorazione promossa dell’Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione “Sottotenente Giovanni Cavallaro” di S. Teresa, a lui intitolata lo scorso anno. Presenti il sindaco Danilo Lo Giudice; il figlio di Giovanni Cavallaro, Diego, che ha ringraziato per i calore e la vicinanza dimostrata nel mantenere sempre vivo il ricordo del padre; il capitano Arcangelo Maiello, comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina; il luogotenente Maurizio La Monica, comandante della Stazione Carabinieri di S. Teresa; il comandante della Guardia costiera di Giardini Naxos, primo maresciallo Cosimo Roberto Arizzi; il comandante della Polizia municipale, capitano Diego Mangiò; i generali dell’Esercito Antonio Lando e Giovanni Giunta, il coordinatore provinciale dell’Associazione nazionale Carabinieri, Mario Carrubba e il presidente dell’Anc di S. Teresa, Francesco Musicò. Presenti anche l’Associazione Nazionale Carabinieri sezioni di Taormina e Scaletta, l’Associazione Combattenti e Reduci di Sant’Alessio Siculo, l’Associazione Marinai d’Italia di Taormina, la Croce Rossa di Roccalumera e gli studenti delle scuole primarie. In ricordo del sottotenente Cavallaro, insignito della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'ester, hanno preso la parola il sindaco Lo Giudice e il capitano Maiello, evidenziando come la nostra azione quotidiana debba ispirarsi valori di pace, libertà e fratellanza e l’importante opera dell’Arma dei Carabinieri quotidianamente a fianco del cittadino per garantire la sua sicurezza, tenendo sempre vivo il ricordo dei caduti affinchè il loro sacrificio costituisca un modello per i militari in servizio e venga tramandato alle giovani generazioni come esempio di abnegazione, spirito di servizio e senso del dovere. Il comandante La Monica ha letto la preghiera del Carabiniere, tra il suono del silenzio e l'alzabandiera. Presente anche il parroco don Agostino Giacalone per un momento di preghiera durante la deposizione di una corona di alloro.