Giovedì 25 Aprile 2024
Revocato il provvedimento e avviate le procedure per restituirlo ai proprietari


S. Teresa, il Comune requisisce per errore un appartamento e lo scopre dopo sei anni

di Andrea Rifatto | 28/12/2019 | ATTUALITÀ

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L'ingresso del complesso San Francisco

Per oltre sei anni la loro abitazione è passata nelle mani del Comune di Santa Teresa di Riva, che ne è divenuto proprietario a tutti gli effetti anche se i possessori hanno continuato a viverci dentro. Protagonisti dell’incredibile errore, scoperto solo adesso a dall’Ufficio tecnico, sono due coniugi di nazionalità tunisina, residenti in un appartamento al piano terra all’interno del complesso San Francisco in via Sparagonà. Il 31 luglio del 2013 il Comune emanò nei loro confronti un’ordinanza di acquisizione al patrimonio comunale di una parte di fabbricato realizzato abusivamente, ossia un cortile retrostante l’alloggio compresa la relativa area di sedime (che tra l’altro non aveva un accesso autonomo diverso da quello dell’appartamento), in seguito all’inottemperanza all’ordine di demolizione emanato mesi prima. Avviato l’iter di acquisizione, partì anche la procedura di trascrizione nel Registro immobiliare della parte di immobile acquisito dal Comune di Santa Teresa, ma, come si legge nell’annullamento dell’ordinanza dirigenziale del 2013 siglato nei giorni scorsi dall’Ufficio tecnico, “per mero errore materiale sono stati trascritti e trasferiti gratuitamente al patrimonio immobiliare di questo Comune sia l’appartamento e sia l’annesso cortile retrostante”.

Dunque adesso il Comune si è attivato per “provvedere celermente a riportare il bene con le corrette intestazioni catastali, preso atto che nonostante erroneamente sia stato illegittimamente acquisito al patrimonio comunale anche l’appartamento, dalla data della trascrizione a oggi i coniugi hanno sempre avuto la piena disponibilità del bene senza interruzione”. L’Ufficio tecnico comunale ha quindi annullato quel provvedimento e richiesto alla Conservatoria dei Registri immobiliari l’annullamento della nota di trascrizione con carattere retroattivo, provvedendo alla conseguente voltura al Catasto e restituendo l’immobile ai proprietari. Il Comune potrebbe adesso dover sborsare delle somme per il pagamento delle spese condominiali relative ai sei anni in cui è stato proprietario dell’appartamento, da cui non ha ricevuto alcun canone di affitto. Sul cortile abusivo si era espresso nel gennaio 2015 anche il Consiglio comunale, che aveva dichiarato l’insussistenza di interesse pubblico del manufatto autorizzandone quindi la demolizione.


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