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S. Teresa-Fuveau, si dimettono otto soci del Comitato di gemellaggio
di Andrea Rifatto | 02/06/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/06/2018 | ATTUALITÀ
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Un incontro tra le due delegazioni a S. Teresa
Alla fine hanno gettato la spugna. Otto componenti del Comitato di gemellaggio di S. Teresa di Riva con la cittadina francese di Fuveau hanno rassegnato le dimissioni dopo mesi di scontri con la presidente Marilena Stracuzzi. Dopo essere finito al centro delle polemiche dallo scorso novembre in seguito alla richiesta della minoranza consiliare di nominare i due componenti dell’organismo spettanti al Consiglio comunale, così come previsto dallo Statuto, a cui ha poi fatto seguito una lunga querelle in Consiglio sull’approvazione del nuovo Statuto protrattasi fino a fine marzo, il Comitato registra adesso le defezioni di otto soci, quasi tutti fondatori nel 2006, che hanno deciso di lasciare trovandosi in profondo disaccordo con la presidente. A dimettersi sono stati Rosy Crupi, Duilio Franchina, Giovanna Manganaro, Ornella Padovani, Carmelina Pitrolo, Pasquale Scarcella, Agatina Savoca e Massimo Caminiti. La loro scelta è stata dettata dalla mancata condivisione del nuovo Statuto approvato il 12 gennaio dal Consiglio comunale, in particolare delle modalità di approvazione dello stesso documento da parte dell’Assemblea del Comitato nella seduta del 12 dicembre, che a loro dire sarebbe avvenuta senza la maggioranza del 50%+1 prevista dal vecchio Statuto, e dalla non condivisione del contenuto stesso dello Statuto, in quanto disattenderebbe le regole di quello precedente e a loro dire conterrebbe norme mirate a limitare la partecipazione al Comitato. Gli otto ritengono come negli ultimi anni sia stato snaturato lo spirito del Comitato di gemellaggio e avevano accusato già da tempo la presidente Stracuzzi di aver operato con una gestione personalistica, senza voler aggregare ma portando alcuni soci a dimettersi. Negli ultimi anni già altri quattro i soci, tutti fondatori, avevano lasciato il Comitato di gemellaggio: Salvatore Coglitore, Franca Di Martino, Santo Mastroeni e Gino Urso. Sei di coloro che si sono adesso dimessi avevano portato la presidente davanti un organismo di mediazione chiedendo l’annullamento dei verbali e della delibera del 12 dicembre. In quella sede hanno ottenuto che lo Statuto, già esitato dal Consiglio comunale, tornasse in seno all’Assemblea per essere approvato, così da seguire la procedura prevista. E così è stato nel corso dell’ultima assemblea straordinaria del Comitato di gemellaggio svoltasi in Municipio, che si è svolta in concomitanza con la riunione del direttivo per far accettare l’incarico di due nuovi soci ammessi già ad aprile 2017, Cettina Sciacca e Lucia Lo Conti, e per prendere atto della deliberazione del Consiglio comunale avente a oggetto l’elezione dei due componenti del Consiglio direttivo del Comitato di gemellaggio di competenza del Consiglio comunale, che non ebbe seguito in quanto venne discussa in Aula dopo l’approvazione del nuovo Statuto che non prevedeva più queste due figure. Gli otto non hanno partecipato all’ultima assemblea avendo già deciso di abbandonare e non condividendo ormai da quasi un anno l’operato della presidente Stracuzzi, ma hanno fatto sapere che continueranno comunque a mantenere i rapporti con Fuveau. La presidente si dice serena di aver rispettato le regole e lo Statuto e in ultimo quanto stabilito dalla mediazione, approvando il nuovo Statuto con una maggioranza assoluta. Adesso dovrà valutare le numerose richieste di adesione al Comitato giunte in municipio dopo l'approvazione del nuovo Statuto, che ha portato da 15 a 25 il numero massimo di componenti.