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Rocciatori in azione a Capo Alì: “Statale 114 chiusa per 10 giorni” - FOTO
di Andrea Rifatto | 04/11/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/11/2015 | ATTUALITÀ
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La frana a Capo Alì: rocciatori al lavoro da oggi
Dieci giorni. Forse anche meno. Sono i tempi fissati stamane dall’Anas per la riapertura della Strada statale 114 Orientale Sicula a Capo Alì, interrotta da ieri pomeriggio tra i km 22,500 e 23,500 in seguito all’allarme lanciato per il pericolo di distacco di massi al km 23,400, di fronte l’ex stabilimento termale Granata-Cassibile. Chiusura che ha evitato gravi conseguenze per gli automobilisti, visto che poche ore dopo, intorno alle 19, una nuova imponente frana al km 22,850 ha fatto scattare l’allerta: massi di grosse dimensioni e terra hanno completamente invaso la carreggiata, squarciando le reti di contenimento ormai usurate e travolgendo anche un tratto di guardrail. Stamane è stato eseguito un sopralluogo congiunto sul luogo dell’ultimo episodio franoso da parte degli amministratori del Comune di Alì Terme e dei tecnici dell’Anas: erano presenti il sindaco Giuseppe Marino, il suo vice Pietro Caminiti e l’assessore ai Lavori pubblici Maria Rita Muzio, l’ing. Cristiano Fogliano, capocentro Anas di Messina, il geom. Riccardo Contino, caponucleo Anas, e gli addetti del Servizio stradale dell’ente gestore della strada. A Capo Alì sono giunti anche tre rocciatori specializzati da Acireale, che dopo una prima ispezione del costone hanno fissato con l’Anas le modalità di intervento e subito dopo hanno iniziato i lavori. L’Anas conta di poter riaprire la Statale 114 al massimo tra dieci giorni, anche se si punta a completare prima la messa in sicurezza della parete e la rimozione dei detriti dalla sede stradale: bisognerà comunque fare i conti con le condizioni meteorologiche, che al momento consentono di agire senza problemi. In giornata verrà firmata l’ordinanza di chiusura, che rimarrà quindi in vigore fino al 14 novembre. Ad Alì Terme sono giunti in mattinata anche i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, per valutare i danni provocati dalla caduta di massi al km 23,400 e stabilire le modalità di intervento: il sopralluogo è stato eseguito insieme all’Anas e ai proprietari dello stabile ubicato a ridosso della parete rocciosa e della galleria ferroviaria. La competenza, in questo caso, è suddivisa tra Rfi e i privati, anche se la questione rimane contorta in quanto sussistono da tempo controversie legate alla proprietà dei terreni. L’importante, hanno sottolineato i vertici dell’Anas, è che questa criticità venga affrontata e risolta contestualmente agli interventi in corso sulla frana al km 22,850, perché sarebbe davvero una beffa non poter riaprire la Statale 114 dopo aver completato un intervento ben più difficile di quello da porre in essere di fronte all’ex stabilimento termale Granata-Cassibile di Alì Terme. I cittadini, intanto, si dicono stufi delle continue interruzioni della Statale 114, che costringono a dover compiere lunghi giri tramite l'auostrada A18 attraverso gli svincoli di Tremestieri e Roccalumera: il Comitato di cui è portavoce Maria Luisa Di Blasi, che già nel settembre scorso organizzò la protesta sui tornanti di Capo Alì, si riunirà venerdì per valutare eventuali nuove iniziative e non far calare l'attenzione sul problema frane in questo tratto di Orientale Sicula.
Intorno a mezzogiorno i rocciatori hanno iniziato a disboscare e pulire dalla vegetazione il costone all’altezza del km 22,850: subito dopo provvederanno ad eliminare le criticità più evidenti con una demolizione controllata e le opere di disgaggio. Interventi non facili considerato che si tratta di grossi massi, la cui rimozione potrebbe costituire la mancanza del piede necessario a mantenere stabile il pendio, già di per sè costituito da roccia friabile. I tecnici Anas hanno comunque fatto presente come sia necessario rimuovere più materiale possibile per poter garantire la sicurezza della circolazione stradale senza nuove interruzioni. Completati tali interventi, si procederà con la posa in aderenza dei pannelli e delle reti metalliche di contenimento, sia armate che semplici, per una superficie di 800 metri quadri.