Roccalumera, il sindaco ordina lavori urgenti per non lasciare il paese senza acqua
di Andrea Rifatto | 10/03/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/03/2020 | ATTUALITÀ
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Il sindaco di Roccalumera
L’Amministrazione comunale di Roccalumera si trova a dover fronteggiare un’emergenza che rischia di lasciare senza acqua tutto il paese, a causa di problemi di funzionamento del pozzo di alimentazione dell’acquedotto pubblico, ubicato in contrada Avarna. Il sindaco Gaetano Argiroffi ha quindi firmato un’ordinanza con cui dispone un “intervento urgente per il ripristino del pozzo”, evidenziando come “il civico acquedotto di Roccalumera centro è alimentato principalmente da due pozzi trivellati che si trovano in contrada Avarna e che a causa di guasti a questi pozzi, nei giorni scorsi, si è rischiata la mancata erogazione di acqua potabile nel centro urbano”. Dunque vi è la necessità di intervenire “senza indugio al ripristino del pozzo principale di alimentazione della rete idrica cittadina, al fine di evitare inconvenienti di natura igienico-sanitaria dovuti a eventuale mancata distribuzione dell’acqua potabile”. Il primo cittadino, con la stesso provvedimento, ha incaricato l’Ufficio tecnico comunale di individuare una ditta specializzata e predisporre quanto necessario per la quantificazione della spesa, la vigilanza e il coordinamento dell’intervento. Già nei giorni scorsi l’Ufficio tecnico roccalumerese era intervenuto con un primo provvedimento, affidando alla ditta Ma.No Tecnologia e Ambiente di Santa Teresa, per una spesa di 4mila 514 euro, i lavori di manutenzione straordinaria del pozzo di contrada Avarna, dove è stato necessario effettuare la fornitura e la collocazione di un motore sommerso. Gli operatori esterni del servizio idrico comunale, infatti, avevano segnalato problemi di sollevamenti dei pozzi dell’acquedotto, in quanto era andato fuori uso il motore del secondo pozzo (realizzato da pochi anni) mentre il primo (risalente ad oltre 50 anni fa) risultava fermo da tempo. Per alimentare l’acquedotto ed evitare di lasciare i cittadini all’asciutto si era dovuto ricorrere a due pozzi di emergenza ubicati nella zona del torrente Pagliara.