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Riqualificazione delle città, finanziati 13 comuni siciliani
di Andrea Rifatto | 18/03/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/03/2014 | ATTUALITÀ
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Recupero ambiente urbano e risanamento del patrimonio edilizio
Il dirigente generale dell’assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità - Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti Servizio 7 - Politiche Urbane e Abitative, Giovanni Arnone, ha firmato il decreto di approvazione delle graduatorie definitive degli interventi ammessi a finanziamento nei “Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città”. Alla Regione Sicilia sono stati assegnate, dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, risorse pari a 8.561.070,09 euro, nell’ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa, mentre la Giunta regionale ha stanziato 8.650.916,58 euro. Obiettivo del programma è finanziare interventi volti al recupero dell’ambiente urbano mediante la realizzazione di alloggi sociali e/o il risanamento del patrimonio edilizio esistente da locare a canone sostenibile, la riqualificazione degli ambiti urbani fortemente degradati, con la conseguente dotazione di tutte quelle opere infrastrutturali e servizi pubblici indispensabili per superare la marginalizzazione sociale delle aree interessate. I programmi dovranno essere obbligatoriamente promossi dai comuni (anche in concorso con altri enti pubblici e/o con enti da essi vigilati) e attuati con il concorso di risorse di soggetti privati (imprese, cooperative, loro consorzi, fondazioni). I soggetti privati dovevano essere selezionati mediante procedure di evidenza pubblica, adottate in conformità alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia di partenariato pubblico - privato. Tra gli interventi ammissibili a finanziamento anche interventi conservativi e/o di recupero del patrimonio edilizio e di pregio architettonico, mediante eventuale rifunzionalizzazione delle strutture da destinare a uso collettivo; interventi infrastrutturali, in particolare per la viabilità necessaria alla accessibilità alle aree a traffico limitato, strade a servizio della residenza, percorsi protetti ciclo-pedonali, riduzione delle barriere architettoniche; interventi a carattere economico, mirati alla rivitalizzazione economico-produttiva dell’area e all’insediamento di nuove attività artigianali, commerciali, culturali, turistico-ricettive finalizzate allo sviluppo locale integrato, se conformi agli strumenti urbanistici, iniziative tutte in grado di creare nuovi posti di lavoro. Tredici i comuni siciliani ammessi che si divideranno la somma di 17.211.986,67 euro prevista dal bando: Noto, Favara, Floridia, Vittoria, Palermo, Canicattini Bagni, Piedimonte Etneo, Petralia Soprana, Niscemi, Casteltermini, Lercara Friddi, Bompensiere, Siracusa.
L'esame delle osservazioni inviate dai comuni inizialmente non ammessi e la verifica dei requisiti previsti dal bando ha confermato l’esclusione dai finanziamenti di 21 comuni siciliani, mentre 13 sono stati ammessi ai fondi.
Il bando prevede che i programmi vengano attuati con il concorso di risorse pubbliche e private e dovranno comprendere interventi a carattere edilizio, finalizzati all’incremento del numero di alloggi a canone sostenibile da immettere sul mercato, da locare alle categorie “svantaggiate” in possesso dei requisiti di ordine sociale ed economico stabiliti dalla legge, nonché opere di urbanizzazione primaria e secondaria in grado di eliminare o attenuare il fabbisogno di servizi, anche di tipo aggregativo. Stanziamenti importanti che permetteranno, anche con il contributo di privati, comuni ed altri enti pubblici, di riqualificare quartieri urbani con la realizzazione di importanti opere di urbanizzazione e di ricavare alloggi da immettere sul mercato con canoni accessibili alle fasce più svantaggiate, in un periodo in cui sono sempre più i casi di inquilini inadempienti per morosità o che non riescono a permettersi un contratto di locazione a prezzi di mercato.
Tra i ventuno comuni esclusi ben undici sono in provincia di Messina. Il capoluogo di provincia è stato esclusa dalla graduatoria perché nel progetto mancavano le opere di urbanizzazione e perché il contributo richiesto dal Comune riguardava solo il finanziamento all'impresa privata per la realizzazione degli alloggi. Nella fascia tirrenica esclusi i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto (mancava la partecipazione dei soggetti privati, non erano presenti gli allegati di cui all'art. 5 punto b, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Saponara (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati); Naso (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007, mancavano le opere di urbanizzazione); Pettineo (mancava la selezione dell’operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non erano presenti gli allegati di cui all'art. 5 punto c - d - e - f - g - h – i). Numerosi i comuni della fascia jonica esclusi dalla graduatoria dei progetti ammissibili: Fiumedinisi (il plico è stato consegnato aperto, nella busta non era riportata la dicitura “non aprire” prevista dal bando, mancavano accordi sottoscritti tra pubblico e privato, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Forza D’Agrò (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto 1 lett. g); Castelmola (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto: e - g - i – l); Letojanni (i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007, mancava la designazione del responsabile del programma, mancavano copia degli accordi sottoscritti tra pubblico e privati); Gallodoro (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto: e – g, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Antillo (mancavano gli allegati di cui all'art. 5 punto e, mancava il concorso del privato).