Mercoledì 08 Ottobre 2025
Prestigioso premio ricevuto a Washington per il livello raggiunto nei supporti salvavita


Riconoscimento internazionale al Ccpm di Taormina: consegnato il Gold Level Elso Award

di Redazione | oggi | ATTUALITÀ

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La consegna del premio a Washington

Prestigioso riconoscimento per il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina. Una delegazione di specialisti che operano nel reperto di Cardiochirurgia per bambini ha infatti ricevuto a Washington il premio Gold Level Elso Award come struttura di eccellenza “per il livello raggiunto nei supporti salvavita”. Un riconoscimento assegnato dalla Extracorporeal Life Support Organization (Elso), un consorzio internazionale no-profit di istituzioni sanitarie, ricercatori, operatori sanitari e partner del settore che premia i programmi in tutto il mondo che si distinguono per l'implementazione di processi, procedure e sistemi che promuovono l'assistenza sanitaria nell'erogazione delle cure ai propri pazienti. La cerimonia ufficiale di consegna è avvenuta di recente durante il Congresso mondiale della Elso al Gaylord Convention Center di Washington e il premio rappresenta per i pazienti e le famiglie un impegno verso un'assistenza sanitaria e dimostra alla comunità standard di alta qualità, attrezzature e forniture specializzate, protocolli definiti per i pazienti e formazione avanzata di tutto il personale. A ritirare il Gold Level Elso Award, che sarà valido per un periodo di tra anni da gennaio 2026 al dicembre 2028, sono state la dott.ssa Rosanna Zanai, anestesista rianimatore del Ccpm e coordinatrice del programma Ecmo; la dott.ssa Daniela Grasso, coordinatrice del Servizio di Perfusione Medical Concept Lab (Mcl) attivo nella Cardiochirurgia pediatrica di Taormina; la dott.ssa Ines Andriani, cardiochirurgo pediatra del Ccpm e la dott.ssa Chiara Tornambè, tecnico di perfusione cardiocircolatoria della Mcl. «Un riconoscimento molto importante per le attività svolte e che gratifica tutto il personale sanitario in servizio Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo - commenta l’Asp di Messina - e che conferma come l’approccio multidisciplinare in pazienti cosi complessi e fragili sia una strategia vincente. Il Ccpm è la prima struttura in Italia a ricevere tale tipo di riconoscimento e la quinta in Europa». 

Gli specialisti del reparto di eccellenza dell’ospedale “San Vincenzo” proseguono intanto la loro attività in Africa con il progetto “Cuori Ribelli”, in collaborazione con la onlus “Una Voce per Padre Pio” guidata da Enzo Palumbo, finalizzato a trattare pazienti pediatrici con cardiopatie congenite e formare gli operatori sanitari africani. Nel corso della terza missione del 2025 appena conclusa in Camerun sono stati eseguiti 21 interventi, che portano a 65 gli interventi complessivi eseguiti da marzo a oggi: “Abbiamo visto un netto miglioramento dei colleghi camerunensi – spiega il primario del Ccpm, Sasha Agati – grazie al confronto con specialisti italiani e internazionali. Non è solo un lavoro sanitario, ma un investimento sul futuro». L’obiettivo è rendere il Camerun progressivamente autonomo, con l’Ospedale Generale destinato a diventare un centro di riferimento per l’intera regione, riducendo così la necessità di trasferire i piccoli pazienti all’estero. Un progetto che si fonda su collaborazione e scambio di competenze, un modello già sperimentato con successo in Tanzania: medici italiani, camerunensi e tanzani lavorano fianco a fianco in un contesto di solidarietà che unisce professionalità e amicizia. Tra gli interventi di questa missione spicca il caso del piccolo Miel, incontrato appena tre settimane fa in Benin insieme alla madre Gloria: affetto da una grave cardiopatia congenita e in condizioni critiche, è stato trasferito in Camerun grazie a una vera corsa contro il tempo tra passaporti, visti e procedure burocratiche. Operato dall’équipe di Taormina, oggi il bambino è salvo. «Portare un bambino dal Benin al Camerun o dal Camerun alla Tanzania – sottolinea Enzo Palumbo – significa affrontare ostacoli complessi, ma vedere i risultati concreti ripaga di ogni sforzo». Hanno fatto parte dell’équipe il cardiochirurgo Sasha Agati, la cardiologa Rita Calaciura, le neonatologhe Carla Cimino ed Eleonora Di Tommaso, il perfusionista Danilo Zuccaro, gli infermieri Angelo Sansone, Giuseppe Trischitta, Mario Cortiello, Alice Vailati e Francesco Pecoraro, insieme allo scrittore Claudio Cantore e al reporter Matteo Arrigo. L’équipe tornerà nuovamente in Camerun in questo mese per la quarta missione del 2025, che chiuderà il programma annuale. 


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