Martedì 28 Ottobre 2025
Contestata l'ordinanza del sindaco che impone sanzioni a chi non ritira i mastelli


Regole rifiuti a Taormina, Manuli e Corvaia alla prefetta: "Blocchi le illegittimità"

di Redazione | 30/09/2025 | ATTUALITÀ

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Non ritirare i mastelli equivale ad una violazione

Finisce in Prefettura l’ordinanza firmata l’1 settembre dal sindaco di Taormina, Cateno De Luca, per disciplinare le modalità di conferimento dei rifiuti attraverso l’introduzione, in caso di inadempienza e presunta violazione, di una sanzione da 500 euro al giorno che verrà applicata per coloro che non ritireranno i nuovi contenitori per la raccolta differenziata porta a porta entro il termine del 31 ottobre, prorogato oggi di un mese con una modifica all’ordinanza iniziale. I consiglieri di minoranza Luca Manuli e Nunzio Corvaia hanno infatti inviato una segnalazione alla prefetta, denunciando gravi criticità all’interno del provvedimento: «Dall’analisi dell’ordinanza emergono rilevanti profili di illegittimità, il provvedimento invade competenze proprie del Consiglio comunale e, cosa ancor più grave, introduce obblighi e sanzioni senza il conforto di alcuna base legislativa - scrivono - applicando in modo automatico la sanzione massima in violazione dei principi di legalità e proporzionalità. Un provvedimento destinato inevitabilmente ad aprire una lunga serie di contenziosi da parte dei cittadini, le forzature giuridiche contenute al suo interno sono così evidenti che i giudici non potranno che accogliere i ricorsi. Il risultato sarà un danno economico per tutti: i cittadini costretti a difendersi e il Comune che dovrà sostenere spese legali, processuali ed eventuali rimborsi, come già accaduto con la vicenda della riscossione forzata dei tributi». 

Secondo Manuli «non si può amministrare una città come Taormina trasformando ogni ordinanza in uno strumento di propaganda, la legalità non si impone con atti raffazzonati e sanzioni illegittime, ma con regole chiare e condivise, capaci di rafforzare il senso civico senza trasformare i cittadini in bersagli facili». Per i due esponenti di minoranza si tratta dell’ennesima operazione di facciata, finalizzata a confondere le acque e distogliere l’attenzione dalla richiesta dei residenti del centro, senza fornire soluzioni concrete ai loro problemi. «Ordinanze di questo tipo finiscono per somigliare più a spot che ad atti amministrativi - denunciano Manuli e Corvaia - con la conseguenza che i cittadini si troveranno a pagare due volte: prima con multe discutibili, poi con i costi delle cause perse dal Comune. Inoltre questa ordinanza è destinata a fare la stessa fine di quella sugli ispettori ambientali, revocata pochi giorni fa per evitare contenziosi. È auspicabile che tutti coloro che hanno ricevuto sanzioni siano risarciti d’ufficio, perché i cittadini non possono pagare due volte per errori che sono solo frutto di superficialità e di una gestione amministrativa improntata alla propaganda. Prima le multe, poi i rimborsi, sempre a carico della comunità: un copione già visto troppe volte». Per Manuli il metodo De Luca è ormai chiaro «Ordinanze roboanti, dichiarazioni e post social in pieno stile propaganda, che quando si scontrano con la realtà si trasformano in uno show a spese dei cittadini. Taormina non merita questa gestione: servono serietà, legalità e rispetto dei cittadini». Per Luca Manuli e Nunzio Corvaia è dunque «urgente un intervento dell’Autorità statale, al fine di evitare l’applicazione di sanzioni potenzialmente nulle e la conseguente compromissione della certezza del diritto».

Nell’esposto si rileva tra l'altro che secondo le norme «il sindaco è chiamato ad intervenire solo nel caso di accertata commissione dell’illecito, mentre l’ordinanza opera sul presupposto che a seguito degli accertamenti effettuati dalla Polizia locale, dagli ispettori ambientali e dall’attuale gestore è emerso che, ad oggi, in media, soltanto il 45 % circa delle utenze è in possesso dei nuovi kit acquistati da Asm, senza dare conto in alcuna parte di una situazione di abbandono incontrollato di rifiuti. Sembra difatti - rilevano i due consiglieri - che ad oggi il problema sia unicamente l’utilizzo dei contenitori regolamentari da parte della cittadinanza e la mancanza del presupposto della violazione degli obblighi in materia di rifiuti emerge anche dalla parte relativa alle sanzioni, nonostante ad oggi non vi è evidenza di alcuna violazione delle norme contenute nel D. Lgs.152/2006». Inoltre si rileva come «la previsione contenuta nell’atto emanato dal sindaco di Taormina si ponga in contrasto con la normativa contenuta negli artt. 255 e seguenti del D. Lgs 152 del 2006: l’ordinanza, difatti, prevede una sanzione amministrativa non collegata alla violazione degli obblighi di cui al Codice dell’Ambiente, ma alla mera utilizzazione di mastelli regolamentari, peraltro prevedendola in misura fissa e non graduata, in spregio alle competenze del Consiglio comunale in materia di regolamenti, le sanzioni in materia di abbandono dei rifiuti sono già tipizzate dall’art. 255 del D. Lgs. 152/2006 e non possono essere modificate o integrate da un’ordinanza sindacale e l’art. 7-bis Tuel prevede un minimo e un massimo edittale, mentre l’ordinanza dispone sempre la misura massima, in violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza».


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