Raddoppio ferroviario, i Comitati incontrano Rfi: "Più trasparenza e tutela ambientale"
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Il cantiere della stazione di Nizza di Sicilia
Confronto a Palermo, sulla costruzione del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, tra una delegazione del Comitato Jonico Beni Comuni e altre associazioni del territorio con il Commissario di Governo per l’opera, l’ingegnere Filippo Palazzo, e il dirigente della Direzione Investimenti Sicilia-Calabria e Progetti Sicilia orientale di Rete Ferroviaria Italiana, l’ingegnere Michele Martinelli. Un incontro richiesto per affrontare criticità ambientali e sociali emerse durante le fasi progettuali e realizzative dell’opera e per sollecitare riguardo alla scarsa accessibilità dei dati del monitoraggio da parte dell’Osservatorio ambientale, organismo deputato alla raccolta e autorità pubblica garante del diritto di accesso ai dati, in merito ai quali il Comitato civico ha ribadito la necessità di renderli disponibili affinché diventino strumento di garanzia per tutti i cittadini. «Nel corso del confronto è stato evidenziato come i lavori stiano impattando su un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico - affermano i componenti della delegazione - caratterizzato da una costa complessa, densamente abitata e fortemente antropizzata, come sottolineato dallo stesso Martinelli. Il traffico dei mezzi pesanti legato ai cantieri, oltre a sovraccaricare una già precaria viabilità, sta aggravando l’inquinamento acustico e atmosferico». Un’altra criticità trattata riguarda l’elevato consumo idrico da parte delle Tbm, le talpe meccaniche per lo scavo delle gallerie, che necessitano di grandi quantità d’acqua in un contesto già soggetto a emergenze idriche estive: «Sebbene l’area non sia tra le più colpite dalla siccità che affligge l’interno della Sicilia - è stato evidenziato - l’uso intensivo di acqua potabile solleva interrogativi etici e ambientali». Interlocuzione in corso con l’Osservatorio ambientale Vecchio tracciato e prospettive future
Grazie all’intermediazione del Commissario Palazzo, è stato assicurato al Comitato civico che sarà possibile nei prossimi giorni avviare un confronto diretto con l’Osservatorio ambientale, già a maggio ma ricevendo però solo una risposta interlocutoria, per comprendere le ragioni dell’opacità mostrata finora: «Una mancanza di trasparenza che rischia di trasformare legittime preoccupazioni in allarmismo - rilevano i cittadini - soprattutto alla luce delle esperienze negative vissute dalla comunità di Nizza di Sicilia». Proprio la cittadinanza nizzarda residente nei pressi del cantiere della nuova stazione segnala disagi per la diffusione di fanghi, polveri e rumori, anche dopo l’adozione di ulteriori misure mitigative come l’installazione di un telone sopra la barriera che delimita l'area.
Durante l’incontro si è discusso anche della possibile valorizzazione del vecchio tracciato ferroviario: il rappresentante di Rfi ha manifestato la disponibilità di massima a modificare la linea in una struttura leggera di superficie per il trasporto locale e il Comitato auspica un coordinamento virtuoso tra le amministrazioni comunali e la Regione per progettare soluzioni di mobilità sostenibile, in armonia con il paesaggio, l’ambiente e le legittime aspirazioni dei cittadini. «Una soluzione che potrebbe rappresentare una vera misura compensativa per i disagi - che si spera non si trasformino in danni irreversibili – che la popolazione sta già affrontando». L’obiettivo condiviso è costruire una prospettiva di crescita sostenibile per il territorio, intesa come un “patto generazionale” per consegnare alle future generazioni una comunità e un territorio più vivibili. Il Comitato Beni Comuni e le altre associazioni hanno dato atto della disponibilità degli interlocutori, ma ribadiscono la richiesta di conoscere i dati puntuali del monitoraggio nei termini di legge, nell’interesse dei cittadini e nell’ottica della tutela dei beni comuni.