Pudm Taormina, il Comune chiede aiuto all'esterno e arrivano i primi ricorsi al Tar
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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La gestione delle spiagge al centro della disputa
È ancora tutta aperta a Taormina la questione del nuovo Piano di utilizzo del demanio marittimo, approvato all’unanimità il 7 marzo dal Consiglio comunale. Subito dopo l’adozione della delibera sono arrivate a Palazzo dei Giurati numerose osservazioni e contestazioni da parte di imprenditori del settore balneare, titolari di stabilimenti, dall’Associazione Albergatori Taormina e anche dall’associazione “Patrimonio Taormina”, che ha contestato in particolare «un’attività portuale lesiva a danno di ambiente marino, fauna ittica, avifauna, flora, paesaggio e vocazione specifica dei luoghi». A distanza di oltre tre mesi il Comune ha manifestato la necessità di acquisire un supporto tecnico-specialistico di natura tecnico-giuridica da parte di professionalità esterne all’Ente, al fine di porre in essere le attività di assistenza legale relativa al procedimento amministrativo di approvazione del Pudm, come studio e risposta alle osservazioni presentate alla bozza adottata dal Consiglio comunale, assistenza legale e ambientale relativa al procedimento di valutazione ambientale strategica, presentazione della valutazione ambientale strategica e della valutazione di incidenza ambientale, oltre allo studio e alla risposta alle ulteriori osservazioni che saranno presentate in sede di valutazione ambientale strategica e consulenza legale. Nell’attuale dotazione organica del Comune non è stato individuato alcun dipendente munito della specifica professionalità e pertanto è stato deciso di conferire l’incarico ad un professionista esterno e a seguito di interpello da parte del responsabile Area Amministrativa-Affari generali, è stata formalizzata la nomina dell’avvocato Fabio Famà di Messina, che ha comunicato la propria disponibilità all’espletamento dell’attività specialistica di natura tecnico-giuridica richiesta per una spesa totale di 22mila 800 euro. Intanto sono già stati presentati almeno due ricorsi al Tar di Catania, con l'istanza di fissazione udienza, per chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio comunale del 7 marzo con la quale è stato approvato il Pudm di Taormina. Dal momento dell’approvazione, infatti, si sono mossi gruppi imprenditoriali e studi legali per preparare le azioni legali contro la delibera di approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo, anche perchè sulla costa taorminese sorgono strutture alberghiere a quattro e cinque stelle che costituiscono un terzo del totale dell’offerta ricettiva. A destare maggiore preoccupazione è la distanza minima prevista di 25 metri tra un stabilimento balneare e l’altro, che soprattutto nei tratti di costa più piccoli riduce lo spazio a disposizione per i concessionari: circostanza che per i grandi marchi del lusso potrebbe significare dover rinunciare ad allestire le strutture sulle piccole spiaggette situate a ridosso dei complessi alberghieri. Le nuove regole entreranno in vigore dal 2027 e c’è ancora tempo per discutere le osservazioni e per un confronto, auspicato dai portatori di interesse che attendono di essere convocati dal sindaco Cateno De Luca, che ha già lanciato un messaggio: «Non intendo svendere Taormina sull’altare di nessun blasonato interesse privato».