Mercoledì 04 Dicembre 2024
Si punta a potenziare il presidio di primo soccorso almeno nel periodo estivo


Pte S. Teresa, “Rimanga aperto anche di notte”: l’Unione dei Comuni scende in campo

di Andrea Rifatto | 21/06/2016 | ATTUALITÀ

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Il Pte di S. Teresa di Riva

Il provvidenziale intervento dei sanitari del 118 di S. Teresa di Riva, che ieri mattina hanno salvato la vita ad un 41enne colpito da infarto, ha riaperto la questione della chiusura notturna del Presidio territoriale di emergenza, ospitato insieme alla postazione dell’ambulanza 118 nei locali del piano terra del municipio santateresino. Attualmente, infatti, il Pte, struttura che rappresenta il livello minimo di operatività in cui si articola la risposta all'urgenza/emergenza sanitaria e presso il quale è possibile effettuare interventi di primo soccorso e di stabilizzazione del paziente in fase critica, garantisce l’apertura agli utenti solo dalle 8 alle 20, mentre rimane operativo durante l’arco delle 24 ore il servizio 118. Una anomalia che viene segnalata da anni, in quanto la struttura di S. Teresa, cittadina dove tra l’altro non è più attiva la guardia medica, è sempre stata punto di riferimento per gli utenti del territorio di competenza (tra Sant'Alessio e Roccalumera compresi i centri collinari) ma anche da altri paesi, che si recano quotidianamente presso il presidio per chiedere cure mediche. Dalle 20 alle 8, però, un paziente che conta di avere aiuto presso il Pte non può essere ricevuto e visitato in quanto l’apertura notturna non è prevista e viene dunque deviato presso la guardia medica di Sant’Alessio Siculo, competente per il territorio di S. Teresa. Una situazione che molto spesso mette in difficoltà i medici di turno al presidio 118 di piazza Municipio, che dovendo indirizzare l’utente alla guardia medica potrebbero incorrere nel reato di omissione di soccorso qualora la situazione medica dovesse aggravarsi dopo il “rifiuto” alla visita a cui sono costretti i sanitari di turno nelle ore notturne. “Abbiamo chiesto che nel periodo estivo, visto l'aumentare della popolazione ad oltre 20mila abitanti con l’arrivo dei vacanzieri, venga garantita l’apertura del Pte anche nella fascia oraria dalle 20 alle 8 – spiega il dottor Nino Grillo, medico del 118 di S. Teresa e vicesegretario nazionale Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) – ma ciò non ci viene permesso con la scusa del risparmio, anche se sarebbe possibile farlo a costo zero. Noi lottiamo per la buona sanità ma ai vertici non interessa nulla”.

La soluzione prospettata da Grillo e da altri colleghi medici, tra cui il dottor Salvadore Soraci, che ieri si trovava a bordo dell’ambulanza che ha salvato il 41enne colpito da infarto, sarebbe a costo zero ed è stata illustrata ieri pomeriggio al presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, il sindaco di Forza d’Agrò Fabio Di Cara, che ha deciso di affrontare la questione della chiusura notturna del Pte di S. Teresa. Per garantire le prestazioni H24 presso il Presidio territoriale di emergenza basterebbe spostare i medici in servizio di raddoppio notturno presso altri Pte del comprensorio: attualmente, infatti, per raggiungere il monte orario previsto dal contratto, i medici effettuano cinque raddoppi notturni al Pte di S. Teresa, dieci a Letojanni, dieci a Taormina e cinque a Francavilla, dove esiste anche la guardia medica. Di fatto, dunque, dalle 20 alle 8 in questi presidi si trovano presenti due dottori, uno a servizio dell’ambulanza 118 e l’altro, per recuperare le ore mancanti, presso il Pte: quest’ultimo rimane però inattivo in quanto il Punto di emergenza in quell’arco di tempo è chiuso. Per poter riaprire S. Teresa durante la notte, l’Asp di Messina dovrebbe dunque spostare almeno una parte dei 30 raddoppi così da garantire la presenza di un altro medico, oltre a quello del 118, senza alcun aggravio di costi. Senza contare tra l’altro che in base al decreto dell’8 gennaio 2001 dell’assessorato regionale della Sanità  (Linee guida per l'organizzazione funzionale dei presidi territoriali di emergenza e della rete dell'emergenza-urgenza) i Pte devono rimanere attivi 24 ore su 24. L’obiettivo è quello di arrivare a questa soluzione quantomeno durante i mesi estivi, con un progetto pilota da luglio a settembre, quando la popolazione dell’hinterland raddoppia in quasi tutti i comuni.

Preso atto di ciò, il presidente dell’Unione Fabio Di Cara ha esposto la problematica durante il Consiglio dell'ente sovracomunale svoltosi ieri sera a Forza d'Agrò, sottolineando come si tratti di un servizio fondamentale per tutto il territorio che va ripristinato al più presto per garantire la massima assistenza medica alla popolazione. I consiglieri presenti, 9 su 22, hanno condiviso la volontà del presidente di seguire la vicenda delegandolo per ogni successiva decisione, non potendo ieri sera deliberare in merito in quanto l'argomento non era inserito all'ordine del giorno della seduta. “La chiusura notturna è un fatto grave – ha aggiunto il sindaco di Limina e assessore dell’Unione dei Comuni Marcello Bartolotta – frutto di scelte poco oculate della Regione. Valutiamo bene come agire e con quali interlocutori prendere contatti”. L’obiettivo di Di Cara è adesso quello di ottenere al più presto un incontro con il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, Gaetano Sirna, per esporre la vicenda e la possibile soluzione e provare ad ottenere la riapertura 24 ore su 24 del Pte di S. Teresa. Pronti a mobilitarsi anche i cittadini.

Più informazioni: pte santa teresa  


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