Pronto soccorso di Taormina, un calvario quotidiano per utenti e operatori - FOTO
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Pazienti a terra in attesa della visita
Calvario quotidiano al Pronto soccorso dell’ospedale “San Vincenzo” di Taormina per gli utenti e gli operatori sanitari. Nonostante la struttura sia il riferimento per un vasto territorio che comprende la zona jonica catanese e messinese e molti centri collinari e montani, non si riescono a garantire le condizioni minime di accoglienza per i pazienti che giungono ogni giorno e neanche per i mezzi di soccorso. La sala d’attesa del triage offre solo nove posti a sedere, cinque su panchine malridotte e senza seggiolini posizionate nella sala grande e quattro su sedie malconce poste all’ingresso e gli utenti sono spesso costretti ad attendere in piedi, sulle panchine esterne o peggio ancora a terra quando le loro condizioni di salute sono più critiche, come capitato in questi giorni a due turisti stranieri. La sala è priva di impianto di raffrescamento, visto che il condizionatore d’aria risulta spento, così come spenti sono i monitor che dovrebbero informare sui tempi di attesa e sul numero di pazienti in carico. Confusione e promiscuità sono le parole d’ordine, tenuto conto che anche i feriti che giungono con le ambulanze entrano dalla porta di ingresso utilizzata da tutti gli utenti, in quanto non è attiva la camera calda, ossia la zona esterna delimitata e riservata ai mezzi di soccorso con le porte automatiche ad avvolgimento rapido, che consentirebbero invece un accesso sicuro e veloce, soprattutto per pazienti in codice rosso, senza creare ostacoli al passaggio di ambulanze, personale sanitario e barelle con pazienti. Un sistema che faciliterebbe le operazioni di triage e accoglienza, separando gli ambienti e permettendo un flusso controllato di persone e materiali, mentre l’area viene invece utilizzata attualmente come deposito per le barelle. Carenze che vanno colmate al più presto da parte dell’Asp di Messina, anche con la designazione di un responsabile ad hoc per il Pronto soccorso che possa dedicarsi esclusivamente alla gestione di una struttura fondamentale per il “San Vincenzo”, il cui depotenziamento appare costante.