Pnrr e sanità, Casa della comunità prevista a Sant'Alessio. Scartata l'ipotesi S. Teresa
di Andrea Rifatto | 05/02/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 05/02/2022 | ATTUALITÀ
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Il Poliambulatorio dell'Asp a Sant'Alessio
C’è anche il Poliambulatorio di Sant’Alessio Siculo tra le strutture individuate dalla Regione per creare nuovi presidi sanitari con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che per la Sicilia ha stanziato 796 milioni di euro, di cui 16,7 milioni per la realizzazione di 49 Centrali operative territoriali, 217 milioni per la realizzazione di 146 Case della Comunità e 93,4 milioni per la realizzazione di 39 Ospedali della Comunità. Nel piano presentato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, durante l’audizione in Commissione Salute all’Ars, è infatti inserito anche l’edificio alessese che attualmente ospita gli ambulatori dell’Asp di Messina, destinato a divenire una delle 18 Case della Comunità previste in provincia e l’unica della zona jonica. Per la Missione 6 del Pnrr c’è una precisa scadenza e la Regioni, entro il 28 febbraio, deve trasmettere al Ministero i Piani operativi regionali: la Sicilia ha già inviato a Roma delle schede molto dettagliate, ma la versione del Piano non è ancora definitiva e verrà limata dopo gli incontri con i manager delle Asp, i sindaci, gli Ordini dei medici e le parti sociali. In ogni caso la scelta del Poliambulatorio di Sant’Alessio sembra destinata ad essere confermata e dunque cade l’ipotesi di creare una Casa della Comunità nel nascituro polo socio-sanitario di Santa Teresa di Riva, come discusso lo scorso giugno dal direttore generale dell’Asp Dino Alagna e dal sindaco Danilo Lo Giudice nel corso di un sopralluogo nella struttura in fase di ristrutturazione. La Cdc prevista dalla Regione a Sant’Alessio è una struttura destinata a fornire molteplici servizi, promotrice di un modello di intervento multidisciplinare, dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o socio-sanitarie: il modello organizzativo e personale prevede la presenza a turno di 30-35 medici di medicina generale per 2 ore a settimana ciascuno, con apertura dell’ambulatorio h12 6 giorni su 7; la Continuità assistenziale notturno e festivi h24 7 giorni su 7; 10-15 ambulatori con 10-20 medici che svolgono attività ambulatoriale per i propri assistiti; 8-12 infermieri di famiglia e comunità (per attività ambulatoriali, di triage, valutazione dei bisogni di salute, assistenza domiciliare di base, prevenzione e teleassistenza); 5-8 unità di personale di supporto (amministrativo, tecnico e sanitario) e apertura del Punto unico di accesso dalle 8 alle 18 6 giorni su 7. Un presidio, dunque, dove poter fornire tutti i servizi sanitari di base, in cui il medico di medicina generale e il pediatra lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e anche gli assistenti sociali. Un programma che consentirà quindi il rilancio del Poliambulatorio Asp la servizio dei comuni della valle d’Agrò ma non solo.