Sabato 06 Dicembre 2025
Presentate osservazioni e chieste modifiche al Pudm adottato dal commissario straordinario


Piano spiagge Giardini, il Comitato Beni pubblici si oppone: "Così la citta perde il mare"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Area di confine tra spiaggia libera e in concessione

Prescrizioni non illustrate né tenute in conto ma solo citate, un percorso di partecipazione non preso in considerazione, uno stato di fatto significativamente diverso da quello posto a base della deliberazione e il rischio di realizzare, attraverso privatizzazioni dirette e indirette, un ulteriore aggravamento della situazione di saturazione e di overtourism che caratterizza il rapporto tra la città e il suo mare. Sono in estrema sintesi le osservazioni e opposizioni che l’associazione “Comitato civico per i Beni pubblici di Giardini Naxos” ha depositato per chiedere significative modifiche al Piano di utilizzo delle aree demaniali e marittime (Pudm) “Naxos accessibile: il percorso dell’inclusione”, adottato il 3 novembre dal commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale. Un dettagliato documento di 21 pagine, con relazioni, immagini, mappe e schemi, che il sodalizio presieduto da Giovanni Bucolo, al cui interno è confluito il Comitato civico Spiagge pubbliche nato in precedenza, ha inviato al commissario e per conoscenza ad Assessorato regionale Territorio e Ambiente, Struttura territoriale Ambiente di Messina. Soprintendenza, sindaco e segretaria. Secondo il Comitato, il Pudm non considera i risultati del percorso partecipativo avviato dall’Amministrazione con Parliament Watch Italia, «vanificando di fatto il valore della partecipazione popolare», ma non considera neanche le ulteriori osservazioni e le recenti prescrizioni formulate dal Dipartimento regionale Ambiente: «Di questi atti nulla viene detto, tranne che “non pregiudicano” il Piano. È possibile, invece, che a valle di queste ulteriori prescrizioni, il Pudm debba essere subito modificato e che di queste modifiche la cittadinanza non saprebbe. Un’obiezione eccessivamente pessimistica? Fatti procedurali trascurabili? Può essere - spiega il Comitato - poiché c’è un dovere di trasparenza, quando questa trasparenza è negata è legittimo cominciare a preoccuparsi». 

A preoccupare, però, è soprattutto il rischio di privatizzazione della spiaggia: «C’è l’intento di stipulare convenzioni triennali con privati per le aree demaniali in concessione al Comune - viene spiegato - visto che nel Piano si sottolinea come il 50% di queste aree demaniali debba essere “a libera e gratuita fruizione”, al contrario dell’altro 50%. Dunque la metà delle aree demaniali, in una sorta di “privatizzazione indiretta”, si aggiunge a quelle per cui già si prevede la concessione ai privati, che sono moltissime e in pratica la linea di costa lunga circa 6 km viene “coperta” da previsioni di insediamenti balneari. E il risultato sarà che l’accesso al mare sarà ovunque a pagamento, tranne che per spazi residuali. Più precisamente, le aree “migliori”, quelle accessibili e a diretto contatto con il centro storico, vanno agli insediamenti balneari, mentre le aree a ridotta se non impossibile accessibilità vanno alla fruizione pubblica». Secondo il Comitato i dati su cui si basa il Pudm non sono aggiornati né verificati, come ha dimostrato il Report del percorso partecipativo sul rapporto tra Giardini Naxos e il mare: «Per giustificare previsioni a tappeto su tutto il litorale, si indicano come esistenti attività che non lo sono attualmente o non lo sono mai state - la contestazione - non bastasse risultano insufficienti e “vaghi” tutti i dati relativi a parcheggi e mobilità. La cittadinanza sa bene cosa accade d’estate. Impossibile accogliere ancora più attività. Già così il territorio è saturo».

Contestati il mancato rispetto della distanza minima di 25 metri tra i lotti di tipologia stabilimento balneare/area attrezzata per la balneazione e la previsione di due solarium da 500 mq sulle scogliere laviche di origine preistorica nei confronti dei quali iIl Comitato è decisamente contrario e chiede che questa previsione venga eliminata: «Il luogo ha valenza ambientale, naturalistica e paesaggistica e si ha prova che i soli lavori preliminari creano danni irreversibili, come accaduto quest’estate quando nell’area attigua alla statua della Nike si voleva fare un lido e sono state fatte perforazioni. Il tutto è stato bloccato grazie alla mobilitazione popolare e all’intervento di un’ordinanza sindacale d’urgenza, ma la scogliera è stata lesa». Il Pudm prevede anche, oltre i due grandi già esistenti, un ulteriore campo boe di 500mq antistante la piazza ex Pescheria, discesa del Circolo nautico: «Ma lo specchio di mare pregiato, non a caso autoctono “Orlo Marino del Centro Storico”, è già in sofferenza - viene evidenziato - una vera e propria “fattoria naturale di ripascimento” diviene di fatto un porto aperto che impatta sulla più pregiata ed ambita balneazione nella Baia. Si supera così la capacità di autodepurazione rigenerativa del mare». Dunque per il Comitato civico per i Beni pubblici di Giardini Naxos il Pudm disegna un litorale e un mare della cui “salute” poco e niente si occupa: «Risulta assente qualsiasi indirizzo politico per uno sviluppo sostenibile della città e delle sue risorse naturali. L’interesse che prevale è lo sfruttamento economico massivo del fronte mare e della costa. E, di fatto, si intende mantenere e consolidare tutte le concessioni private temporanee e prevederne di ulteriori basandosi su misurazioni e parametri non aderenti alla puntuale verifica. Addirittura, sono propiziate le stabilizzazioni dei manufatti e delle attività commerciali connesse. Infine, mentre sui fenomeni di erosione e propositi di ripascimento viene copiato ed incollato un dettato tecnico riferito a Capo d’Orlando, nelle Norme di Attuazione mancano precise indicazioni sulla responsabilità, in capo ai titolari e gestori degli stabilimenti e in generale di tutte le attività previste circa la cura e il decoro delle spiagge, pubbliche e non».


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