Per non dimenticare mai: a Santa Teresa intitolata una via a Onofrio Zappalà - FOTO
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
698 Lettori unici
La scopertura della targa all'ingresso dal lungomare
Onofrio ha percorso quei metri ogni giorno, per cinque anni, quando dal 1967 al 1972 ha frequentato il Liceo classico. Allora era il polveroso cortile scolastico dell’“Enrico Trimarchi”, oggi è la strada che circonda l’istituto, collegando il lungomare Paolo Borsellino a piazza Municipio. Uno spazio che da ieri porta il suo nome. Nel Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi, ricorrenza che si celebra ogni anno il 9 maggio, si è tenuta la cerimonia di intitolazione della via al giovane scomparso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, così come deciso dall’Amministrazione comunale che un anno fa ha accolto la proposta presentata dall’architetto Salvatore Coglitore per dedicare uno spazio al giovane, nato nel 1953 a Santa Teresa di Riva e poi trasferitosi a tre anni a Sant’Alessio Siculo. Onofrio Zappalà aveva 27 anni quando l’attentato di matrice neofascista alla stazione di Bologna lo uccise insieme ad altre 84 persone, mentre aspettava il treno che lo avrebbe condotto in Emilia Romagna, dove lavorava come ferroviere. La sua storia non è stata mai dimenticata grazie all’azione preziosa dell’associazione “Amici di Onofrio Zappalà”, nata nel 2005 e formata dai compagni di liceo che già nel 1995 ottennero l’intitolazione della biblioteca del Classico. Alla cerimonia di ieri hanno preso parte il sindaco Danilo Lo Giudice con i familiari di Onofrio, la sorella Maria (visibilmente emozionata) con il marito e il nipote Claudio, che hanno scoperto la targa posta all’intersezione con il lungomare, benedetta da padre Aphrodis Kaberuka, mentre un’altra insegna indica la via dal lato di piazza Municipio. All’Istituto “Caminiti-Trimarchi” si è tenuto un momento di ricordo e riflessione, presenti la viceprefetta Silvana Merenda, i sindaci Domenico Aliberti (Sant’Alessio Siculo) e Matteo Francilia (Furci Siculo), il presidente emerito della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi, il comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina capitano Domenico Tota, i comandanti delle Stazioni Carabinieri Maurizio Zinna (Santa Teresa di Riva) e Giuseppe Lombardo (Sant’Alessio Siculo), il commissario Domenico Centorrino della Polizia locale, l’associazione “Amici di Onofrio Zappalà” con il presidente Antonello D’Arrigo e il vicepresidente Natale Caminiti, Anpi, Libera, Anc, studenti di oggi e di ieri. «L’ennesimo sussulto di memoria per ricordare Onofrio - ha detto Caminiti - un tributo simbolico ma carico di significato». Conoscere e ricordare sono state le parole chiave risuonate ieri, rivolte soprattutto agli studenti affinché sappiano riconoscere e difendersi da mafia e terrorismo. “Grazie all’architetto Coglitore per quello che spontaneamente fa per la comunità - ha detto il sindaco Lo Giudice - l’associazione tiene viva la memoria e il ricordo di Onofrio e dà un contributo straordinario al nostro territorio attraverso la formazione alla cultura della legalità e al rispetto delle regole. Siamo felici di questo percorso che culmina, ma non termina, con l’intitolazione della via, che è un simbolo piccolo ma veramente importante per tenere viva la memoria di Onofrio». Per il collega Aliberti «abbiamo il dovere di ricordare la vita di un ragazzo che ha avuto il solo torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato». Il presidente D’Arrigo ha sottolineato come «queste cerimonie vanno accompagnate da momenti di impegno, riflessione e assunzione di responsabilità e il ruolo delle scuole è importante perchè gli studenti sono il presente e il futuro», così come la dirigente scolastica dell’Istituto “Caminiti-Trimarchi”, Manuela Raneri, ha ricordato il compito della scuola, ossia educare i giovani facendo conoscere i fatti del passato. Molto emozionata Maria Zappalà, sorella di Onofrio: «Sono contenta perché ho accanto i miei fratelli, i suoi compagni di scuola - ha detto nel suo intervento - sono grata per il grande affetto che tutti dimostrate verso mio fratello e spero che anche lui sia presente qui e possa vedervi. Studiate - ha detto rivolgendosi ai giovani - affinché non accadano più questi fatti, frutto di ignoranza». A lei gli studenti della scuola primaria di Candidati, accompagnati dall’insegnante referente del progetto Legalità, Rosanna Paolini, hanno consegnato una Lettera a Onofrio Zappalà, la cui lettura ha commosso i presenti. La viceprefetta Merenda, portando i saluti della prefetta Cosima Di Stani, ha ribadito l’importanza del valore della cultura, della scuola e memoria, dove affondano le radici per affrontare il futuro: “I giovani devono manifestare con un grido forte affinché la politica cerchi opportunità di lavoro sul territorio - ha detto - e investa sui giovani affinché non lascino questa terra che si sta spegnendo», ricordando come Onofrio Zappalà si trovasse fuori dalla Sicilia per lavoro. Il presidente emerito Pennisi è intervenuto soffermandosi sul rifiuto della violenza stagista, la difesa delle istituzioni e il ricordo di quegli anni: «Trasmettiamo a chi non c’era e non sa la memoria di quel periodo - ha detto - siamo tutti portatori di doveri e destinatari di diritti e va ribadito il dovere della memoria e dell’impegno affinché certi fatti non avvengano più. Per i giovani è importante il dovere della conoscenza e di avvertire un monito perché qualora questi fatti possano ripetersi siano in grado di riconoscerli e difendersi».