Venerdì 27 Giugno 2025
Accolta la sua richiesta di cambiare incarico e deciso il ritorno alla Soprintendenza


Parco Naxos-Taormina, Orazio Micali lascia la direzione dopo quattro mesi "travagliati"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Orazio Micali si era insediato a febbraio

È durato appena quattro mesi l’incarico di Orazio Micali come direttore del Parco archeologico di Naxos e Taormina. L’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, con decreto a firma del dirigente generale Mario La Rocca, lo ha destinato nuovamente alla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Messina, con il ruolo di dirigente responsabile. Un ritorno nel capoluogo formalizzato con un “incastro”, alla luce del pensionamento del dirigente responsabile Antonino Spanò Greco e dell’avviso pubblicato dal Dipartimento regionale Funzione pubblica e Personale per assegnare la postazione vacante, affidata a Micali che ha accettato immediatamente la proposta avendo nel frattempo chiesto alla Regione di essere assegnato ad altro incarico, ricevendo il via libera a lasciare con la revoca dell’atto di nomina del 3 febbraio, disposta da La Rocca a partire dall’1 luglio. Una richiesta di trasferimento che sembra più una mossa per anticipare una possibile rimozione da direttore del Parco Naxos-Taormina, dove in questi mesi si è respirata un’aria difficile rispetto ai tempi passati, tra malumori e mancanza di collaborazione.

Un periodo caratterizzato anche da frizioni con il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, che il 18 maggio ha definito Orazio Micali del tutto inadeguato al ruolo contestando la concessione del Teatro Antico alla Fondazione Bulgari con disagi per i visitatori. Tra i due non ci sono state occasioni di collaborazione, tanto che De Luca lo ha accusato di aver «avvelenato i rapporti preesistenti con atteggiamenti divisivi e poco inclini al dialogo, compromettendo il clima di fiducia e collaborazione». Situazioni che non sono passate inosservate a Palermo e Micali ha deciso di salutare, prima di un eventuale rimozione che avrebbe “macchiato” la sua carriera di dirigente. 


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