Lunedì 29 Dicembre 2025
Attuata tecnologia innovativa che riduce i rischi infettivi e le complicanze estetiche


Pacemaker senza fili ad una bambina di 10 anni: storica operazione al Ccpm di Taormina

di Redazione | oggi | ATTUALITÀ

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I medici del team del Ccpm

La letteratura mondiale conta solo otto interventi del genere e uno di questi è stato portato a termine con successo al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina. Nel reparto, infatti, è stato impiantato ad una bambina di 10 anni un pacemaker leadless (senza fili) che consente di regolarizzare il battito cardiaco stimolando il cuore senza elettrodi. Oltre agli evidenti benefici estetici, è soprattutto una necessità in caso di bambini con cardiopatia congenita con alterazione anatomica della valvola tricuspide. I dispositivi tradizionali prevedono infatti fili (elettrocateteri) e una tasca chirurgica sottocutanea, cioè una cavità realizzata sotto la pelle per ospitare il generatore degli impulsi; in tali sistemi tradizionali l’elettrocatetere che porta la corrente al cuore deve attraversare la valvola tricuspide e quando questa è già alterata per la grave cardiopatia può subirne un ulteriore danno. Il duplice obiettivo di mantenere regolare il battito cardiaco senza danneggiare la valvola tricuspide è stato raggiunto intervenendo su una bambina di 10 anni del peso di 24 kg, affetta da una cardiopatia congenita e già sottoposta all’età di pochi mesi all’intervento chirurgico e all’impianto di pacemaker sulla superficie esterna del cuore, i cui elettrodi nel tempo hanno smesso di funzionare soprattutto per la crescita della bambina. 

Un pacemaker leadless del peso inferiore a 2 grammi e di dimensioni di circa 25 millimetri è stato posizionato attraverso una vena del collo ed è stato agganciato al muscolo dell’apice del ventricolo destro. Il pacemaker ha iniziato immediatamente a funzionare regolarizzando il battito del cuore, senza interferire con la funzione della valvola tricuspide. Questo modello di stimolazione elettrica del cuore, già ampiamente diffuso negli adulti, rappresenta la modalità del futuro di stimolazione del cuore in età pediatrica. «Essere riusciti ad applicarlo tra i primi al mondo ad una bambina con una grave cardiopatia e di peso inferiore a 30 kg - commenta l’Asp di Messina - è motivo di grande soddisfazione e testimonia l’impegno continuo della nostra istituzione mirato a garantire la migliore qualità di vita ai nostri piccoli pazienti. La procedura è stata eseguita dai medici Paolo Guccione, Rosario Foti, Antonio Parlavecchio e Carlo Cardi, in collaborazione con il collega Antonino Nicosia, direttore della Cardiologia dell’ospedale di Ragusa, gli anestesisti Enrico Iannace e Marco Cutini.


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