Opere contro l'erosione completate dopo 28 anni a Sant'Alessio: adesso serve la spiaggia
di Andrea Rifatto | 04/06/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/06/2025 | ATTUALITÀ
640 Lettori unici | Commenti 1
La barriera soffolta in mare è stata potenziata
Tre anni e mezzo dopo la posa della “prima pietra” il cantiere può dirsi definitivamente chiuso. A Sant’Alessio Siculo cala il sipario sulle opere di salvaguardia della costa e dell’abitato, iniziate nel lontano 1997 dopo le prime mareggiate che risucchiarono la spiaggia e distrussero il lungomare. In questi giorni si sono conclusi i lavori del secondo stralcio di completamento del terzo lotto, finanziati nel 2020 dalla Regione con 13 milioni di euro di fondi Poc inseriti nel Patto per il Sud e avviati a gennaio 2022 dall’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l’appalto per l’importo di 6.309.634 euro, “European Construction Company Spa” di Priolo Gargallo-“Ca.Ti.Fra Srl” di Barcellona Pozzo di Gotto-“C.G.F. Srl” di Vallo della Lucania, che ha affidato l’esecuzione delle opere alla ditta “Sant’Alessio Scarl” di Barcellona Pozzo di Gotto. Il “sigillo finale” è stata la posa in mare di altri 500 scogli, con l’utilizzo del motopontone “Ardito”, reperiti grazie alle economie di gara e utilizzati per un ulteriore intervento di rifioritura della barriera soffolta in mare, soprattutto nella zona nord del paese. I lavori, progettati e diretti dall’ing. Francesco Giordano, hanno consentito la rifioritura (potenziamento) per una lunghezza di 1.628 metri della scogliera soffolta già esistente, nel completamento nelle parti dove non era stata realizzata per un’estensione di 78 metri (tra cui la zona dello scarico del depuratore fognario) e nella definizione in un tratto di 44 metri lato torrente Agrò, nella realizzazione della scogliera radente in scogli cementati lato Capo Sant’Alessio per un tratto di circa 250 metri, nel ripristino in diversi tratti della scogliera radente con interventi di sistemazione in alcuni tratti del cordolo sommitale e della ringhiera del muro di contenimento del lungomare. Complessivamente sono stati utilizzati scogli da 50 a 15.000 kg, per un totale di circa 200.000 tonnellate. A completamento sono stati rifatti 620 metri di marciapiede del lungomare tra via Dei Normanni e Villa Genovesi e l’affaccio è stato prolungato di altri 40 metri all’estremità nord, con la riqualificazione soprattutto della zona finale del lungomare, oltre via Sena, mai completata e rimasta da sempre nel degrado. Un progetto seguito nel corso dei decenni dal geometra Valentino Smiroldo, responsabile unico del procedimento per il Comune, al quale è subentrato dopo il pensionamento l’architetto Natale Coppolino Gregorio, professionista esterno. Adesso si attende il via libera dalla Regione al maxi ripascimento della spiaggia con 460.000 metri cubi di materiale derivante dallo scavo della galleria Taormina nell’ambito delle opere di raddoppio ferroviario, procedura che da un anno è bloccata dopo che la Commissione Tecnica-Specialistica ha dato parere non favorevole al rilascio dell’autorizzazione per il riversamento della sabbia in mare e poi, su richiesta di Rete Ferroviaria Italiana, ha sospeso i termini allo scopo di consentire l’esecuzione di studi aggiornati.