Martedì 19 Agosto 2025
Nuova richiesta all'Osservatorio per avere accesso al monitoraggio dei cantieri


"Omertà e silenzi sui dati ambientali del doppio binario": i Comitati pretendono risposte

di Andrea Rifatto | 17/08/2025 | ATTUALITÀ

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Un cantiere del raddoppio ferroviario

Denunciano omertà e silenzi il Comitato Jonico Beni Comuni e altre associazioni della riviera jonica riunite da tempo per affrontare le criticità ambientali e sociali derivanti dalla costruzione della nuova linea ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo. Nelle scorse settimane avevano ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di ottenere dati e informazioni dall’Osservatorio Ambientale per avere contezza di come ed in che misura l’opera impatta ed impatterà su un territorio che definiscono già fragile e tragicamente violentato da cementificazione e antropizzazione selvaggia, ma finora hanno ricevuto solo silenzi: «L’informazione ambientale prevista da precise disposizioni di legge sui monitoraggi obbligatori ante operam e in corso d’opera prescritti da norme imperative non è stata fornita - evidenzia il Comitato - due Pec (23 maggio e 13 luglio), un incontro in presenza a Palermo con il Commissario di Governo Filippo Palazzo, un secondo incontro in videoconferenza di oltre due ore il 28 luglio con i dirigenti dell’Osservatorio Ambientale e dell’Arpa Sicilia e Messina non hanno prodotto alcun riscontro rispettoso degli obblighi di legge posti a carico dell’Osservatorio. Nessuna opera pubblica fatta nell’omertà e nel silenzio può dare i risultati sperati». Il Comitato ribadisce con forza che trasparenza e partecipazione civica sono imprescindibili per un’opera infrastrutturale di tale portata, che non nasce per il territorio ma viene calata sul territorio: «Un’opera destinata a durare decenni, che già nella fase iniziale sta generando notevoli disagi per i cittadini - viene evidenziato - e a destare preoccupazione è la perdurante resistenza a fornire la prescritta informativa ambientale, fondata su dati di monitoraggio obiettivi ed attendibili ed a norma di legge accessibili a chiunque ne faccia richiesta, mentre cresce la percezione pubblica di un impatto gravemente irreversibile su ambiente, salute e qualità della vitaO

L’Osservatorio Ambientale si è impegnato ad avviare un percorso per soddisfare le richieste del Comitato attraverso l’implementazione di una sezione dedicata sul sito web, ispirata al modello del Terzo Valico dei Giovi, e ha invitato il Comitato a presentare formale richiesta, inviata il 12 agosto con una terza Pec contenente una richiesta dettagliata tendente ad ottenere l’accesso all’informativa ambientale e che afferisce ai dati del monitoraggio su acque sotterranee, acque superficiali, atmosfera, suolo, vegetazione, fauna, vibrazioni, rumore, elettromagnetismo e ambiente sociale. «Stupiscono le notevoli resistenze opposte dall’Osservatorio al Comitato di rendere di pubblico dominio l’informativa ambientale, sulla base dell’argomentazione - viene fatto notare - platealmente smentita dalla lettera e dallo spirito della normativa di riferimento, che i dati sarebbero di  proprietà di Rfi e dunque divulgabili su autorizzazione di quest’ultima. È stato anche evidenziato dall'Osservatorio che la pubblicazione dei dati potrebbe dare adito a preoccupazione e strumentalizzazioni, in particolare sui social media, da parte di soggetti non meglio definiti mossi da intenti "propagandistici" o alla ricerca di “like”. Tuttavia, l’unica operazione realmente contropropagandistica oggi visibile è il rifiuto dell’Osservatorio di ottemperare all’obbligo di legge di elaborare e divulgare l’informativa ambientale. “Siamo qui per rassicurarvi” è stato affermato nel corso delle interlocuzioni, ma il Comitato ha ribadito che l’unica vera rassicurazione accettabile è la trasparenza e ha citato l’esempio della tratta ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi, altra opera attualmente in corso di realizzazione, relativamente alla quale tutti i dati ambientali sono pubblicati, aggiornati e liberamente accessibili sul portale dedicato. Ribadiamo di non essere contrari all’opera e continueremo a vigilare e a chiedere risposte - concludono i cittadini - perché trasparenza e informazione sono il fondamento della democrazia e della tutela del territorio».


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