Nizza di Sicilia. Carenza idrica, "La colpa non è dei cittadini"
di Gianluca Santisi | 13/08/2014 | ATTUALITÀ
di Gianluca Santisi | 13/08/2014 | ATTUALITÀ
2694 Lettori unici
Parisi, Di Tommaso e Gregorio
Si è accesa alla vigilia di Ferragosto la polemica estiva a Nizza di Sicilia. Se l'anno scorso avevano tenuto banco i cattivi odori emanati dal depuratore, questa volta è stata la penuria d'acqua che ha interessato la cittadina jonica nei giorni scorsi ad accendere la miccia. Con una nota, il sindaco Giuseppe Di Tommaso ha subito precisato che “nessun guasto ha colpito la rete idrica, l'impianto di sollevamento delle acque e i quattro serbatoi di raccolta”. Secondo l'Amministrazione, l'inconveniente “è stato determinato, esclusivamente, dal rilevante consumo nelle abitazioni e soprattutto nelle docce ubicate sulla spiaggia”. Da qui la decisione di chiuderle. Nell'esprimere dispiacere e formulare le scuse per l'accaduto, il sindaco ha invitato la comunità ad “utilizzare l'acqua in modo corretto”. Una giustificazione che non è piaciuta alle forze di opposizione.
Il Pd: "Danno di immagine per Nizza"
A farsi sentire per primo è stato il circolo del Pd. “Un paese a vocazione turistica – ha dichiarato il segretario Franco Parisi - non può permettersi di soffrire di carenza idrica proprio nel bel mezzo della stagione turistica con i conseguenti disagi per abitanti e villeggianti e con un danno all’immagine della nostra cittadina”. Per il Pd, “non è la prima volta che il nostro paese si riempie di abitanti e non è solo adesso che il senso civico è carente e si manifesta con un uso improprio dell’uso delle docce sulla spiaggia. Eppure l’acqua non è mai mancata come sta avvenendo in questi giorni”. Parisi ha chiesto all'Amministrazione di intervenire “il più rapidamente possibile per individuarne le cause tecniche e trovare delle soluzioni rapide”. Per il Partito Democratico, va inoltre “ripensato” il sistema docce per offrire un servizio senza sprechi e abusi.
"Prendiamoci il futuro": "Prima di accusare i cittadini verificate le cause"
La nota del sindaco Di Tommaso e l'invito ai cittadini ad utilizzare in maniera più corretta l'acqua non sono piaciuti neppure al movimento “Prendiamoci il futuro”, formato, tra gli altri, dagli ex consiglieri Carlo Gregorio, Paolo Scalici e Gabriella Bolena. “Il nostro sindaco – si legge in un comunicato stampa diffuso ieri - non può accusare i cittadini del maggiore consumo di acqua nelle abitazioni, perché l'acqua nel nostro comune si paga abbastanza cara e poi tutti sappiamo benissimo che quest'anno i vacanzieri estivi sono largamente inferiori rispetto agli altri anni. Per quel che riguarda poi il preteso spreco delle pochissime docce dislocate sulla spiaggia c'è da dubitare, perché sono sempre le stesse installate negli anni scorsi. E' pur vero che vi possano essere sprechi, ma il maggiore consumo va ricercato, a nostro avviso, nelle perdite delle condutture del centro abitato, probabilmente mai verificate. Prima di chiudere l’acqua ed accusare i cittadini, soprattutto nella settimana di ferragosto, andrebbero verificate seriamente le cause. Bella figura”. Il movimento politico si rivolge direttamente al sindaco: “Esca dal letargo in cui caduto ormai da diversi anni e si metta a lavorare seriamente per il paese, altrimenti nei prossimi anni il problema della mancanza dell’acqua non lo avremo più in quanto i vacanzieri si sposteranno in altri centri più consoni alle loro aspettative”.
L'attacco all'Amministrazione
Pd e “Prendiamoci il futuro”, seppur con iniziative diverse, sembrano fare fronte comune anche su un altro aspetto, quello della pulizia del paese. “Oltre ad essere invasi dalla sporcizia e dagli insetti – attacca il movimento di Carlo Gregorio - abbiamo le strade prive di cestini di rifiuti, il lungomare privo di un pur minimo arredo urbano e ridotto a passeggio di cani, la spiaggia piena di detriti e il mare invaso dallo scarico del depuratore. Ma dove vogliamo andare? Il paese più bello della riviera ionica, con la spiaggia più ampia, con strutture sociali invidiabili, ridotto in queste condizioni”. Il Pd, invece, pone l'accento sulla scarsa educazione di gran parte dei proprietari di cani. “Altro problema legato al “senso civico” - spiega Franco Parisi - è quello dei cani, o per meglio dire, dei proprietari di cani che non ritengono doveroso rimuovere le deiezioni dei loro amici animali, forse anche a causa della assenza o insufficienza di cestini idonei. Vi sono ormai interi tratti di lungomare che sono diventati una vergogna per la nostra cittadina. E’ tempo che si incida di più sulla mancanza di rispetto per la cosa pubblica, è evidente che la semplice ordinanza di divieto non sia più sufficiente e che probabilmente si dovrebbe passare a delle sanzioni”.