Nasce la Fondazione Taormina, le minoranze si spaccano in aula sulla nuova partecipata
di Andrea Rifatto | 04/05/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/05/2025 | ATTUALITÀ
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I consiglieri dei due gruppi di opposizione
La maggioranza compatta e convinta dà il via libera, la minoranza invece si divide. Approvata in Consiglio comunale la costituzione della Fondazione Taormina, con l’ok a schema di statuto, business plan, relazione tecnica istruttoria. L’obiettivo è massimizzare e ottimizzare le risorse culturali e paesaggistiche, promuovere un turismo sostenibile e di qualità, rafforzare l’identità, destagionalizzare il flusso turistico, consolidare l’immagine della città a livello nazionale e internazionale e tutelare il “brand Taormina”. Fondatore è il Comune e sono possibili altre partecipazioni come soci partecipanti e sostenitori; previsti come organi presidente, consiglio di indirizzo, sovrintendente, comitato scientifico e revisore dei conti. La Fondazione otterrà dal Comune il 25% della tassa di soggiorno, con una previsione da 1,2 milioni nel 2026 a 1,3 milioni nel 2029, e avrà anche altre entrate come ad esempio la quota dei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti del Teatro Antico in occasione degli spettacoli. «Nell’ambito delle partecipate la fondazione è uno strumento indispensabile ha detto il sindaco Cateno De Luca - per il rilancio e il potenziamento del brand Taormina”, mentre per l’assessore al Turismo Jonathan Sferra «sarà un braccio operativo del mio Assessorato, che ha trovato enormi difficoltà di gestione anche per la carenza di personale, e consentirà un salto di qualità nella gestione e nella programmazione turistica». Tesi diverse nei gruppi di minoranza: contrario il capogruppo di “Impegno civico per Taormina”, Marcello Passalacqua, mentre i colleghi di gruppo Lucia Gaberscek e Andrea Carpita si sono astenuti spiegando che «la Fondazione potrebbe giovare all’Assessorato al Turismo e sono apprezzabili le finalità» e ritenendola «un braccio operativo necessario per garantire specificità che i dipendenti comunali non hanno». In “Rinascimento Taormina” astenuta Maria Rita Sabato e contrari Luca Manuli e Nunzio Corvaia: «È mancato un reale confronto e c’è stata una chiusura rispetto a soluzioni alternative - hanno evidenziato questi ultimi due - abbiamo partecipato a due riunioni preliminari convocate dall'Amministrazione, ma la prima si è svolta a poche ore dalla ricezione delle delibere, rendendo impossibile un serio approfondimento. Fin da subito è apparso evidente che il piano era già definito e che non vi era spazio per una discussione sostanziale. A conferma di questo approccio, anche una nostra proposta concreta, come prevedere la selezione dei revisori dei conti tramite estrazione anziché per nomina diretta del sindaco, è stata respinta senza apertura al confronto. Un segnale chiaro: la collaborazione è stata più dichiarata che praticata. È evidente la debolezza di impostazione del progetto, sono stati annunciati 60 eventi annuali con 500 spettatori a serata, senza alcun supporto basato su dati storici, studi di settore o analisi dei flussi turistici». Manuli ha inoltre sottolineato come il piano economico risulti carente relativamente a costi, ricavi e rischi e che seppur le finalità della Fondazione Taormina siano condivisibili vi è un piano operativo scarno e privo di indicazioni sulla valorizzazione del patrimonio culturale, evidenziando come gli stessi revisori dei conti del Comune nel loro parere abbiano chiesto di ridurre le spese di organizzazione e degli organi di gestione, oltre al rischio di creare un doppione con Taormina Arte.