Venerdì 19 Aprile 2024
Recupero dei tributi non pagati: si inizierà dalle utenze non domestiche


Morosi dell'acqua a Sant'Alessio, il Comune invia le diffide per il distacco dei contatori

di Andrea Rifatto | 29/10/2019 | ATTUALITÀ

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Il risanamento finanziario del Comune di Sant’Alessio passa anche dal recupero dei tributi evasi, tra cui i canoni dell’acquedotto il cui credito complessivo dell’Ente ammonta a circa un milione di euro per il mancato pagamento da parte di diversi furbetti che negli anni non hanno mai versato il canone. L’Amministrazione comunale punta adesso a stanare i morosi, anche con l’interruzione della fornitura. “Ho dato indirizzo agli Uffici di iniziare dalle attività commerciali a prendere in considerazione il distacco dei contatori – ha detto il sindaco Giovanni Foti – stiamo inviando le diffide con preavviso di distacco per dare modo di mettersi in regola a chi ancora non ha provveduto a farlo. Poi passeremo alle utenze domestiche, partendo in particolare dai debitori più grossi come i condomìni, perché dobbiamo fare in modo di incassare questi residui attivi”. “Le prime ingiunzioni fiscali sono state fatte da noi ai creditori più grossi – ha ricordato il consigliere di minoranza Giuseppe Bartorilla, ex assessore al Bilancio – adesso serve un agente della riscossione (che il Comune non ha) o un legale per portarle ad esecuzione dal punto di vista legale e civilistico”.

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha stabilito che dall’1 gennaio 2020 per le utenze domestiche l’intervento di sospensione della fornitura può essere effettuato solo successivamente al mancato pagamento di fatture che complessivamente siano superiori a un importo pari al corrispettivo annuo dovuto dall’utente moroso relativamente alla fascia di consumo a tariffa agevolata, ossia 50 litri d’acqua al giorno, e che il distacco può avvenire solo dopo aver limitato il flusso d’acqua al quantitativo minimo vitale di 50 litri a persona al giorno. Per i condomini limitazione o sospensione non saranno possibili se il condominio avrà pagato, in unica soluzione, almeno la metà della bolletta: se entro sei mesi da questa prima tranche non avrà provveduto a pagare anche la seconda metà, potranno scattare le misure punitive. Lo step successivo, cioè la disattivazione della fornitura (con risoluzione del contratto) sarà possibile solo se dopo la sospensione o la limitazione del flusso di acqua venga manomesso il misuratore, o se l’utente - nonostante gli sia stato offerto un piano di rateizzazione - continua a non pagare le bollette pregresse, riferibili ai 24 mesi precedenti alla data in cui è arrivata la messa in mora. In ogni caso il gestore non può far pagare penali per la sospensione e la riattivazione della fornitura. Il distacco non può invece avvenire per gli utenti domestici residenti in documentato stato di disagio economico sociale che, in quanto tali, sono ammessi a beneficiare del regime di compensazione della spesa sostenuta per la fornitura idrica, intendendo in tal modo assicurare, anche in caso di morosità, la fornitura della quantità essenziale di acqua (50 litri/abitante/giorno) alle utenze titolari del bonus sociale idrico. Per le utenze condominiali la limitazione o la sospensione non saranno possibili se il condominio avrà comunque pagato, in unica soluzione, almeno la metà della bolletta; se entro sei mesi da questa prima tranche il condominio non avrà provveduto a pagare anche la seconda metà, potranno scattare le misure “punitive”.


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