“Milioni di euro per la viabilità jonica”: ma la Regione smentisce tutto
di Andrea Rifatto | 02/09/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/09/2015 | ATTUALITÀ
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Frane e cedimenti interessano spesso le arterie joniche
Hanno suscitato particolare entusiasmo tra gli amministratori locali, in parte giustificato vista l’entità delle somme tirate in ballo, le notizie pubblicate su alcune testate riguardo l’arrivo di cospicui finanziamenti da parte della Regione Sicilia per interventi sulle strade provinciali secondarie della riviera jonica messinese. Secondo quanto diffuso, la provincia di Messina sarebbe destinataria di 50 milioni di euro di fondi ex Anas stanziati dalla Giunta regionale, con la delibera numero 64 del 4 marzo scorso, per interventi nel settore stradale. In particolare ben 2 milioni 100mila euro sarebbero destinati al consolidameno strutturale della strada di accesso al comune di Forza d’Agrò, 500mila euro per la Roccalumera-Mandanici, 200mila euro per la Sp 13 Gallodoro, 200mila euro destinati alla Sp 11 Mongiuffi Melia, 600mila per la Sp 23 S-Teresa Misserio e 800mila euro per la Sp 19 Casalvecchio-Antillo. In realtà il provvedimento firmato dal presidente Crocetta approvava in linea generale la riprogrammazione delle risorse finanziarie ex Fas 2000/2006, pari a 49.703.078,46 euro, per interventi nel settore stradale, in conformità a quanto proposto dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Giovanni Pizzo. Dunque fondi ex Fas, e non Anas, e per tutto il territorio siciliano, e non solo per la provincia di Messina. Ma ad oggi, come dichiarato alla nostra testata dall’ing. Vincenzo Falletta, dirigente responsabile del Servizio 9 Infrastrutture viarie-Sicurezza stradale del Dipartimento regionale delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti, non esistono ancora le graduatorie provinciali che definiscono gli interventi prioritari: le stesse verranno redatte tenendo conto soprattutto delle sopravvenute esigenze dovute ad eventi calamitosi (frane, dissesti e ammaloramenti di ponti e cavalcavia) che abbiano portato alla chiusura o alla limitazione del transito sulle strade tramite ordinanze delle Province. “Al momento si è proceduto esclusivamente con l’accantonamento delle somme – spiega l’ing. Falletta – ed è in corso la fase di interlocuzione con le Province regionali (oggi Città metropolitane, nda) con il coinvolgimento anche dell’Unione regionale delle Province e dell’Anci Sicilia, in modo da avviare un monitoraggio complessivo della viabilità secondaria esistente. Con la Provincia di Messina ci incontreremo la prossima settimana e valuteremo le proposte dell’ente: al momento non c'è ancora una graduatoria approvata dalla Regione”. Impossibile, ad oggi, poter parlare di fondi pronti ad arrivare ai comuni, che in molti casi aspettano da anni interventi di messa in sicurezza delle arterie di collegamento, soprattutto tra centri costieri e collinari. Un’illusione, dunque, per amministratori e cittadini, che meritano certamente interventi celeri da parte delle istituzioni regionali per garantire a quanti percorrono giornalmente tali strade di poter circolare senza incorrere in continui rischi.