Venerdì 19 Settembre 2025
Non serve cercare il primato di Bandiere blu se non viene garantire la qualità delle acque


Mare pulito? La Città metropolitana non pensi a inutili record ma tuteli la balneazione

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Ecco lo stato delle acque nell'estate 2025

Portare la provincia di Messina, entro il 2027, al primo posto in Italia per numero di località insignite della Bandiera blu, con lo slogan “Messina capitale del mare pulito”. Sulla carta, almeno. È l’ambiziosa sfida lanciata dalla Città metropolitana, che si mostra più che entusiasta delle nove Bandiere blu conquistate nel 2025 da Messina e altro otto comuni del territorio metropolitano, ossia Alì Terme, Furci Siculo, Letojanni, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, Taormina e Tusa «Un obiettivo che, solo qualche anno fa, sembrava irraggiungibile - sottolinea l’ente guidato dal sindaco metropolitano Federico Basile - e che oggi appare invece concreto grazie al progetto “Messina Costa Blu”, un’iniziativa che mira a coinvolgere tutti i comuni costieri con potenzialità di candidatura. Palazzo dei Leoni, in qualità di cabina di regia, offrirà supporto tecnico, scientifico ed economico, mettendo a disposizione esperti e competenze maturate nel tempo». Secondo la Città metropolitana, «il valore della Bandiera Blu va ben oltre la bellezza paesaggistica: non si tratta soltanto di acque pulite e spiagge curate, ma di un modello di gestione sostenibile che abbraccia mobilità, sicurezza, accessibilità e soprattutto educazione ambientale. È un percorso che richiede la collaborazione di istituzioni, operatori turistici, cittadini e giovani generazioni, chiamati a diventare protagonisti di una nuova cultura della sostenibilità». L’obiettivo è avviare una programmazione attenta e superare primati come quelli delle province di Savona e Salerno (14 Bandiere blu), Trento (12), Sassari e Cosenza (11). 

Ma parlare di Messina e delle sue coste come capitale del mare pulito ha fatto subito storcere il naso ai bagnanti della zona jonica, costretti quest’anno a convivere quotidianamente con scie di sporcizia e reflui fognari che hanno solcato tutto il litorale. Un inquinamento la cui origine continua a rimanere sconosciuta, visto che i sindaci ribadiscono come i depuratori fognari siano funzionanti e smentiscono le ipotesi di sversamenti anomali dalle condotte di scarico delle acque depurate, ma che dovrebbe spingere la Città metropolitana in primis ad attivarsi per individuare l’origine della sporcizia in mare e attuare soluzioni per tutelare la balneazione, istituendo una task force già adesso, senza attendere la prossima stagione estiva. Altrimenti è inutile vantarsi delle Bandiere blu, se poi è impossibile immergersi in mare. «Mare pulito? Dove? Siamo alle comiche di fine estate - commenta Angelo riferendosi allo slogan della Città metropolitana - meglio astenersi da commenti, questi vivono su Marte»; per Rossana «Come si fa a dire ciò dopo questa estate? Suggerirei una reunion di sindaci per risolvere i gravi problemi della depurazione (atavici e quest’anno gravissimi)»; secondo Giuseppa «Il primo indice dovrebbe essere il mare pulito, strappatela questa Bandiera blu, non vale nulla. E se avete ancora un briciolo di amor proprio non esibitela, non è un vanto».


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