Maltempo, sopralluoghi e polemiche a Scaletta e Capo Alì: De Luca attacca M5S, Anas e Cas
di Andrea Rifatto | 15/11/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/11/2021 | ATTUALITÀ
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Il sopralluogo a Capo Alì
Giornata di sopralluoghi, conta dei danni e primi interventi di ripristino quella di ieri nei comuni jonici interessati dal maltempo. Si lavora per ripulire le strade invase dal fango e mettere in sicurezza i torrenti soprattutto a Scaletta Zanclea, uno dei centri più colpiti, perchè già da questa sera potrebbero tornare le piogge e innescare altri fenomeni di dissesto. Un “day after” condito anche dalle polemiche, scatenate (neanche a dirlo) dal sindaco metropolitano Cateno De Luca, che insieme ai tecnici dell’ex Provincia, con in testa il dirigente Salvo Puccio, ha effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi, anche in aree non di competenza della Città metropolitana. A Scaletta è sorto un conflitto di competenze, definito da De Luca “vomitevole e vergognoso”, sulle opere di risagomatura e svuotamento del torrente Divieto, visto che alla ditta che ha in appalto gli interventi avviati da circa una settimana per conto del Genio civile se n’è aggiunta un’altra incaricata dal sindaco con ordinanza urgente, considerato che l’alveo in corrispondenza della Statale 114 si era riempito e si rischiava l’esondazione: dopo qualche momento di acceso confronto, in quanto l’impresa già al lavoro non intendeva far accedere l’altra nelle aree di cantiere, alla fine i due operatori hanno lavorato congiuntamente con le ruspe in punti diversi per mettere in sicurezza il Divieto, soprattutto nel tratto alla foce. Insieme al sindaco Gianfranco Moschella sono stati verificati i danni anche in corso Sicilia, dove il Comune ha ripulito la strada e svuoterà il sottopasso dell’A18 ostruito dai detriti ("perchè non ci pensa il Cas a svuotarlo, cosa fanno per salvaguardare l'infrastruttura autostradale invece di cincischiare sulle competenze?" ha detto De Luca), gli smottamenti lungo i versanti a monte della Ss 114 a Capo Scaletta (“avevo ideato e redatto un progetto cantierabile di una galleria paramassi - ha detto De Luca - che giace nei cassetti di Regione e Anas) e i problemi al cimitero di Guidomandri Superiore, dove la Città metropolitana finanzierà la ricostruzione del muro di contenimento crollato sulle tombe. Polemiche ancora più accese ad Alì Terme, dove sul Capo Alì chiuso per frane e caduta massi il sindaco metropolitano ha attaccato la deputata M5S Angela Raffa (“dice che tra qualche mese inizieranno i lavori per la galleria, ci vorranno invece almeno due anni”) e anche l’Anas, che a suo dire non avrebbe nessun progetto del tunnel nè finanziamento e sperpera milioni di euro per le reti di contenimento. Al suo fianco il sindaco Carlo Giaquinta e l’assessore ai Lavori pubblici Nino Melato, che invece hanno sempre affermato di avere contatti costanti con Anas e che la progettazione va avanti. “Per martedì ho convocato un tavolo tecnico con i responsabili dei vari enti - ha annunciato De Luca - perché ci devono dire tempi e modalità di azione: se non hanno tempo per fare i progetti li faremo noi. E visto che Cas ed Anas saranno al tavolo, porremo le questioni a modo nostro: se non sono in grado di rispettare i tempi per acquisire il progetto dello svincolo di Alì Terme da appaltare entro gennaio, la Città metropolitana è disponibile immediatamente a divenire soggetto attuatore perché le risorse che io ho trovato per realizzare lo svincolo non possono essere perse a causa della mala burocrazia. Stessa cosa faremo con Anas per quanto riguarda la realizzazione della galleria artificiale”. Sopralluogo anche a Fiumedinisi, dove in contrada Pedaria è rimasta interrotta la strada che collega con il centro cittadino e di conseguenza alcune famiglia sono isolate. Lavori ieri anche a Savoca, dove è stata ripristinata la condotta idrica di Siciliacque, che serve pure Casalvecchio Siculo, tranciata dalla furia del torrente Rina, mentre a Limina situazione critica per danni all’acquedotto e al depuratore, ma a far temere di più è un traliccio della media tensione dell’Enel a rischio crollo nel torrente Agrò, visto che intorno alla base è crollato il terreno per una profondità di almeno dieci metri.