L’ultimo saluto a padre Egidio Mastroeni: “Testimonianza di amore e fedeltà al Signore”
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Il feretro in piazza durante gli interventi
Una vita al servizio degli altri, dei più deboli, dei meno fortunati. Padre Egidio Mastroeni ha dedicato la sua esistenza alla comunità di Antillo ma non solo, nel segno della umiltà e della semplicità. Un uomo e un sacerdote semplice, come la bara in legno che oggi l’ha accompagnato nel suo ultimo viaggio. La chiesa Santa Maria della Provvidenza, che ha retto per 52 anni, non è riuscita a contenere la moltitudine di persone giunte per salutare il parroco che ha segnato la storia del piccolo borgo, andato via inaspettatamente. La comunità si è fermata per il lutto cittadino, ancora incredula per la scomparsa della propria guida spirituale. A presiedere la funzione l’arcivescovo Giovanni Accolla, affiancato dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro e dai parroci del comprensorio, che gli sono stati sempre vicini. In prima fila i familiari, i sindaci di Antillo e Mandanici, comuni dove è stato parroco, dietro amministratori comunali di tutto il comprensorio, i cittadini e quanti lo hanno conosciuto e apprezzato. «Un ipovedente che ha saputo vedere più di chi ha un’ottima vista - ha detto nell’omelia monsignor Accolla - non guardava con gli occhi ma con il cuore, superando tutti i limiti fisici. Un uomo che ha vissuto la sua consacrazione lasciandosi trasformare totalmente dal Signore, con la gioia di servire i fratelli senza limiti e senza nessuna forma di pregiudizio che potesse minimamente condizionare la sua volontà di dare testimonianza di amore e fedeltà al Signore. Non c’erano limiti geografici e nonostante l’età e gli acciacchi era sempre presente - ha ricordato l’arcivescovo di Messina - ha vissuto il suo ministero secondo gli insegnamenti di Gesù, senza fare spettacolo ma testimonianza del Vangelo. Una testimonianza che non possiamo vanificare, ricordare la sua vita diventa adesso fonte di vita per tutti». Monsignor Accolla ha ricordato l’impegno di don Egidio per la creazione del Giardino di Redenzione, «una grande testimonianza di vita sacerdotale attraverso l’accoglienza, nata con poche risorse in comunione ecclesiale con il Signore», sottolineando la sua grande delicatezza nei modi: «La presenza di tante autorità è il riconoscimento di quanta bontà ha seminato nei territori dove ha operato - ha aggiunto - grazie a tutti i fedeli che hanno manifestato tanto amore per un testimone credibile, ora date testimonianza voi della credibilità del suo credo sacerdotale e del suo impegno di evangelizzazione». All’uscita un momento di raccoglimento in piazza: «È un giorno triste non solo per Antillo ma per tutto il territorio - ha detto il sindaco Davide Paratore - diamo l’ultimo abbraccio ad un vero fratello, una persona che aveva un grande rispetto verso le istituzioni. Sono sicuro che tutti hanno voluto bene a padre Egidio con bontà d’animo, un uomo particolare e speciale, molto legato al suo paese natio, che ha speso tutta la vita a servire la comunità parrocchiale di Antillo, sempre presente e pronto anche laddove veniva inviato. Sono cresciuto con lui ma l’ho conosciuto in questi ultimi anni - ha ricordato il primo cittadino - e non pensavo che prima della fine del mio mandato avrei dovuto dargli l’ultimo saluto. Il suo difetto era quello di non saper dire di no, anche quando non poteva. Abbiamo affrontato insieme tante problematiche di cittadini che aiutava in silenzio, anche nelle esigenze quotidiane, non ha conosciuto frontiere nel servire tutti e negli ultimi anni ha accolto gli ucraini provenienti dalla guerra, seguendoli in prima persona. Ha avuto una famiglia meravigliosa a cui ha trasmesso i suoi valori e oggi gli dico grazie per quello che ha fatto per le persone più deboli e bisognose, grazie per aver speso la sua vita per la nostra comunità lasciando un bene prezioso alla parrocchia come il Giardino di Redenzione: lui ha tracciato il solco e noi abbiamo il dovere di continuare su quella strada». In piazza sono intervenuti anche Armando Carpo (sindaco di Mandanici), Elio Lo Schiavo, Agostino Di Pietro, Albino Muscolino, Paolo Turiano, Enza Interdonato (dirigente dell’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva), la nipote Giovanna Novelli e il fratello Guglielmo, tracciando i tratti salienti della vita di padre Egidio Mastroeni e ricordando il suo impegno verso gli altri.