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L'ultimo saluto a Giulian, Savoca e S. Teresa si fermano tra lacrime e palloncini - VIDEO
di Andrea Rifatto | 11/03/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/03/2021 | ATTUALITÀ
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L'uscita della salma dalla chiesa
“Perché tutto questo, perché siamo qui?” È la domanda, inevitabile, che oggi tutti si sono posti e che il sacerdote ha ripetuto più volte durante l’omelia. Ma una risposta non c’è ed è difficile trovarla. Per la famiglia di Giulian è stato il giorno del dolore più grande, quello dell’ultimo saluto al loro piccolo di neanche due anni volato in cielo troppo presto. Oggi pomeriggio Savoca e Santa Teresa di Riva si sono fermate per partecipare al funerale del bimbo, morto sabato scorso al Policlinico per un malore ancora senza spiegazioni. Nelle due comunità è stato proclamato il lutto cittadino, nelle scuole si è tenuto un minuto e tutte le attività si sono bloccate. La chiesa santateresina della Madonna di Portosalvo non è riuscita a contenere la folla di persone, silenziose e composte, giunte per abbracciare Giulian e la sua piccola bara bianca, arrivata in mattinata da Messina dopo l’autopsia eseguita mercoledì pomeriggio. “Tutti ci chiediamo perchè il Signore permette questo, cosa ha fatto di male Giulian, perché chiami da questo mondo i buoni e lasci, se così possiamo dire, i cattivi? - ha detto il parroco Agostino Giacalone, che ha celebrato il rito insieme a don Francesco Broccio, sacerdote della frazione savocese di Rina dove è stata tumulata la salma - il nostro cuore adesso è sotto una pietra, forse non vediamo una speranza, non siamo fiduciosi, forse in questi momenti rischiamo di perdere anche la nostra fede, ma siamo cristiani e dobbiamo avere la certezza che Giulian è stato reso partecipe della stessa morte e resurrezione di Gesù. In questi momenti questa certezza, questa fiducia e la preghiera possono sostenerci, anche se proviamo tanta rabbia nei confronti di Dio, facciamo tante domande al Signore, ma la preghiera ci aiuta e consola, non ci toglie il problema ma ci dà la forza di affrontarlo, in questi momenti tutti facciamo l’esperienza di smarrimento, destabilizzazione, incertezza, fiducia, siamo provati duramente dal dolore ma come direbbe San Paolo tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che può venire a consolare il nostro cuore in questi momenti”. In prima fila in quella chiesa dove ha ricevuto il battesimo ci sono i genitori, Elisa e David, i due fratelli, i parenti, i sindaci Massimo Stracuzzi (Savoca) e Danilo Lo Giudice (Santa Teresa), le maestre del suo asilo nido di Santa Teresa e tanti amici, come i componenti della società di calcio di cui il bimbo era mascotte, l’Akron Savoca, e i compagni di squadra dei fratelli, che hanno indossato una maglia bianca con il suo nome stampato in un cuore e la frase “Ciao Giulian, resterai sempre nei nostri cuori”. “Quando viviamo questi momenti ognuno di noi se ne fa una colpa - ha detto don Agostino alla mamma - ma cara Elisa, la cosa più bella che hai fatto è stata quella di portare al mondo questo grande dono di Dio, nessuno di noi ha una colpa, la colpa la deve avere chi gli spetta e a un genitore, una mamma, un papà, non si può dare una colpa. Sappiamo che tu e Davide avete amato questo bimbo e a chi ama non si può dare una colpa”. In chiesa hanno rivolto un saluto al piccolo le operatrici del nido e i due sindaci, “travolti dal dolore in uno dei giorni più bui per la nostra comunità” ha sottolineato Stracuzzi. All’uscita del feretro dalla chiesa sono volati in cielo palloncini bianchi tra le note di “Baby shark”, la canzoncina preferita dal bimbo, e il corteo è passato davanti casa per l’ultimo saluto prima dell’arrivo al cimitero di Rina. L’inchiesta della Procura intanto prosegue: si attendono i primi esiti dell’autopsia, durata due ore, e i risultati degli esami relativi a tutti i prelievi effettuati ieri, dai quali potrebbero arrivare delle prime risposte. Al momento, però, vige il più stretto riserbo.