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Letojanni saluta Massimo Canfora: "Mostri crudeli hanno approfittato del tuo grande cuore"
di Andrea Rifatto | 25/08/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/08/2022 | ATTUALITÀ
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L'uscita del feretro dalla chiesa
“La tua voglia di vivere era tanta, ma ti hanno spezzato le ali. Esseri spregevoli ti hanno ammazzato senza pietà, mostri crudeli e senza cuore: piccolo cerbiatto indifeso, hanno approfittato del tuo grande cuore e del tuo animo puro e sincero. Mi auguro che venga fatta presto giustizia”. Sono le parole che la zia di Massimo Canfora, Anna Maria, ha consegnato oggi alla comunità di Letojanni per ricordare il 56enne ucciso giovedì scorso nella sua abitazione della cittadina turistica, in circostanze ancora tutte da chiarire. La comunità nel pomeriggio si è fermata per i funerali, con il lutto cittadino proclamato dal sindaco per esprimere il cordoglio di tutto il paese, che si è stretto attorno ai familiari. In tanti hanno affollato la chiesa di San Giuseppe per partecipare alla funzione celebrata da padre Francesco Giacobbe: “Non riusciamo a trovare parole capaci per esprimere ciò che si prova in questo momento- ha esordito nell’omelia - l’unica parola che ci è sembrata buona è la nostra presenza, il nostro esserci in maniera discreta e silenziosa”. Il sacerdote ha criticato anche questi hanno commentato la vicenda senza conoscere i fatti: “In questi giorni sui social tanti ci sono stati ma anche in maniera scorretta, dando opinioni che appesantiscono una Croce che è di per sé molto pesante: Massimo avrà fatto, avrà detto, non avrà detto. Forse a volte pensiamo che scrivere su Facebook sia come scrivere su un pezzo di carta quando ci troviamo a casa, subito dopo lo possiamo strappare e nessuno mai potrà leggere. Con i social non funziona così: il post viene condiviso, letto e poi magari commentato da chi non ha nemmeno inteso bene le nostre parole e noi con la nostra opinione iniziamo una catena di morte. Per noi ‘esserci’ significa stare ognuno al nostro posto - ha proseguito padre Giacobbe - esserci in questo momento significa affidarsi alle Istituzioni e alle Forze dell’Ordine. Ovviamente se qualcuno ritiene di dover dire qualcosa di rilevante lo dica a chi di competenza. Se siamo qui è per dire insieme basta: Massimo è stato ucciso. Un uomo di Letojanni di soli 56 anni non è più seduto su un muretto a salutare gli amici ma è dentro una bara- Massimo, presente a tutte le gite, amico di tutti, oggi non c’è più perché ucciso brutalmente. Un fatto del genere non trova un senso, rimangono solo delle domande: Perché? E perché ucciso in questo modo barbaro?”.
"Troppe tragedie ultimamente a Letojanni, c’è probabilmente un malessere interiore che non riusciamo ad estirpare - ha detto al termine della funzione il sindaco Alessandro Costa - e anche questa è una tragedia che colpisce, Massimo era la bontà fatta persona, educato, dedito al lavoro. Se uno come lui viene barbaramente ucciso in questo modo, dobbiamo capire che c’è qualcosa nella nostra comunità che non va, dobbiamo lasciar perdere i pettegolezzi e fare delle riflessioni profonde, capire quale sia il malessere, trovare le soluzioni e far ritornare Letojanni isola felice, perchè le tragedie di questi mesi non debbono più avvenire. Massimo non mancava di rispetto a nessuno e noi non dobbiamo mancargli di rispetto - ha aggiunto - dobbiamo prendere esempio dalla sua bontà, i letojannesi sono persone buone e se ci sono persone che non lo sono vanno aiutate e allontanate. Massimo merita giustizia e rispetto, rimarrà la gioia della sua famiglia”. Al termine un lungo corteo silenzioso si è incamminato verso il cimitero comunale, dove riposerà la salma del 56enne.